Pescara, famiglia arrestata perde l'alloggio popolare

28 Aprile 2011   15:44  

“Decadenza immediata del diritto all’alloggio popolare per la famiglia che ieri è stata arrestata in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, addirittura custodite tra gli indumenti di un minore. E’ la richiesta che stamane ho formalmente inoltrato al sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia sollecitando l’immediata applicazione della legge 96 del 1996 che impone la perdita dell’appartamento popolare per uso illecito dell’alloggio. Ritengo sia opportuno da parte dell’amministrazione comunale di Pescara, tra l’altro promotrice di quella legge, iniziare a dare un segnale forte a coloro che occupano il nostro patrimonio e devono osservare le regole e le leggi dello Stato”. Lo ha detto il Presidente della Commissione consiliare Sicurezza del Territorio Armando Foschi intervenendo sull’episodio verificatosi ieri a Pescara in un alloggio popolare in via Rio Sparto.

“Un’operazione antidroga – ha ricordato il Presidente Foschi – che ha visto impegnati gli agenti della Volante e della Squadra Mobile, i quali hanno sorpreso sul fatto una coppia, titolare dell’alloggio che, alla vista della Polizia, ha tentato di nascondere un involucro di droga addirittura tra gli indumenti del figlio piccolo. Non solo: l’episodio si è concluso anche con un’aggressione ai danni della Polizia e con minacce di morte sempre nei confronti degli agenti. Si tratta di un fatto gravissimo nei confronti del quale vanno assunti provvedimenti immediati e radicali, a partire dall’applicazione dell’articolo 34 della Legge regionale 96 del 1996 che assegna al sindaco la facoltà di pronunciare la decadenza del diritto all’assegnazione o al diritto stesso all’alloggio popolare per uso illecito dello stesso, un articolo che tra l’altro, durante il mio mandato alla Presidenza dell’Ater, è stato ulteriormente implementato aggiungendo che tale decadenza interviene quando ‘vi è la flagranza del reato’, esattamente com’è accaduto ieri. A questo punto nella lettera inviata al sindaco ho ufficialmente chiesto di assumere notizie circa l’episodio e di valutare l’opportunità di procedere con l’applicazione della normativa, quindi far decadere la famiglia in questione dal diritto all’appartamento popolare, provvedendo alla riassegnazione immediata dell’alloggio alle centinaia di famiglie oneste che sono incluse nel bando di edilizia popolare e che da anni attendono pazientemente di vedersi affidato un appartamento. Tale iniziativa – ha ricordato il Presidente Foschi – rappresenterebbe un messaggio forte nei confronti dei cittadini che pensano di poter utilizzare i nostri alloggi pubblici come centrali di spaccio della droga, creando un clima di paura all’interno di interi condomini, ostaggi di piccoli spacciatori o consumatori di sostanze stupefacenti, e rappresenterebbe una boccata d’ossigeno per i cittadini onesti che vivono nei nostri quartieri popolari, finalmente liberi da traffici sospetti”.

 

 


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