Pescara, il dragaggio resta un miraggio. Ora si mobilita anche il Comune

29 Marzo 2011   09:52  

Restano al palo le operazioni di dragaggio al porto di Pescara. L’impresa Nicolaj, affidataria dei lavori, rischia ora una denuncia per interruzione di pubblico servizio.
Neanche ieri, infatti - dopo lo stop di sabato, dovuto all'arrivo di una nave impegnata a scaricare carburante nei serbatoi del gruppo di Sabatino Di Properzio - la draga ha ripreso a lavorare.

E si iniziano a fare i conti dei danni. Col primo step sono stati raschiati appena duemila metri cubi di fanghi. Secondo le stime del commissario straordinario Adriano Goio, il porto ha bisogno di un intervento tra ottanta e centomila metri cubi di fanghi da rimuovere.
Il rischio è che vada a monte la stagione estiva, ormai alle porte, con la cancellazione del collegamento con la Croazia assicurato dal catamarano Pescara jet della Snav.

Persino il sindaco è andato su tutte le furie: ieri ha fatto sentire la propria voce, inviando un telegramma per intimare all’impresa Nicolaj l’immediata ripresa dei lavori di escavazione dei fondali del porto e annunciando, in caso contrario, una denuncia per interruzione di pubblico servizio.

"Ritengo - ha dichiarato il sindaco Luigi Albore Mascia - l’interruzione ingiustificata e inaccettabile da parte di un’impresa che, dopo aver accettato il nuovo appalto dal Provveditorato alle opere pubbliche, sa della necessità di garantire l’opera. Entro oggi cercheremo di individuare la misura amministrativa più adeguata da intraprendere per sbloccare la situazione che ha assunto aspetti grotteschi".

In ogni caso il Comune più che intimare all’impresa di ricominciare i lavori non può fare, ma può soltanto "svolgere soltanto il ruolo di controllore", conferma il sindaco.


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