Pescara: la Cgil lancia l'allarme occupazione, nell'ultimo trimestre 2115 licenziati in più

04 Gennaio 2012   15:47  

Negli ultimi due anni la situazione dell'occupazione nella provincia di Pescara e' drammatica e le previsioni per i prossimi sei mesi sono peggiori". 


A lanciare l'allarme e' il segretario provinciale della Cgil di Pescara, Paolo Castellucci, che, stamani, nel corso di una conferenza stampa, ha fornito i dati sull'andamento dell'occupazione. 


"I dati dei Centri per l'impiego relativo agli ultimi due anni - ha proseguito Castellucci - delineano un quadro molto preoccupante: il numero degli iscritti e'salito a quasi diecimila unita'. Il dieci per cento e' rappresentato da cittadini extracomunitari". 

Il segretario della Cgil ha poi evidenziato il fenomeno dell'aumento dell'iscrizione di persone ultracinquantenni: nel biennio 2009 - 2011 si registra un aumento di 3300 iscritti. 

 "Stiamo parlando - ha sottolineato - di persone che non hanno possibilita' di usufruire degli ammortizzatori sociali e della pensione. Questo vuol dire che stiamo entrando nella fase della crisi in cui gli espulsi dal mondo del lavoro che non hanno l'opportunita' di essere ricollocati, entrano direttamente nella fascia poverta'". 

Castellucci ha fatto notare che le donne sono le piu' colpite dalla crisi e che la disocuppazione giovanile e' molto elevata. 

 

Tra i dati rilevanti anche quelli dell'ultimo trimestre relativi al rapporto tra avviati al lavoro e licenziati :"il numero delle persone licenziate e' maggiore di 2115 unita'. Questo vuol dire che la crisi sta continuando a premere e a dare problemi". 
Sul fronte delle imprese l'andamento dell'occupazione, stando ai dati Cresa (Centro Regionale di Studi e Ricerche delle Camere di Commercio d'Abruzzo), risulta peggiore nel pescarese con un dato del 5,6 per cento di persone occupate in meno "per i prossimi sei mesi - ha aggiunto Castellucci - si prevede un ulteriore decremento del dieci per cento. La tendenza alla diminuzione e' prevista anche nel settore degli ordinativi interni ed esteri".

Per quanto riguarda la cassa integrazione, nel periodo compreso tra gennaio e settembre 2011, si registra una diminuzione di quella ordinaria e un aumento di quella straordinaria "In questa situazione difficile - ha detto Castellucci - anche le condizioni di lavoro ne risentono. 
   Nel terzo trimestre di quest'anno il 61.93 per cento delle aziende controllate sono risultate irregolari. Inoltre anche il numero dei lavoratori in nero e' molto elevato: dalle 352 ispezioni ne sono risultati 78". 
   Per il rappresentate del sindacato nel 2012 il problema di fondo da affrontare e', dunque, quello dell'occupazione "c'e' bisogno di nuovo lavoro e di progetti mirati per gli over 50, perche' altrimenti nei prossimi mesi ci troveremo di fronte ad un grande problema di carattere sociale: i nuovi poveri, a cui non sapremo dare risposta". 
   Inoltre Castellucci ha sostenuto che, invece degli annunci propagandistici da parte del presidente della Regione Chiodi, l'Abruzzo ha bisogno di iniziative concrete. 
   "Stiamo lavorando per risolvere il problema del Val Pescara. In tal senso sono previsti dei tavoli sui progetti impreditoriali, di oltre duecento milioni di euro di investimenti, riguardanti il pescarese. Il nostro obiettivo e' anche quello di indirizzare il sostegno alle imprese e ai quei progetti che contano di assumere lavoratori over 50 e i giovani laureati". 

Da parte il segretario generale Filctem-Cgil, Domenico Ronca, ha parlato dell'acquisizione della Brioni da parte del colosso francese del lusso Ppr "la mia chiave di lettura e' che la Brioni non diventa francese ma che la Ppr diventa anche abruzzese. Quindi l'intuizione che abbiamo avuto di lavorare sul Polo dell'alta moda, cioe' sulla ricchezza del territorio, si e' rivelata giusta. A coglierla non e' stata la Regione ma un imprenditore straniero". Giovanni D'Addario, segretario provinciale della Filctem-Cgil, ha posto la questione del risanamento e della reindustrializzazione del polo chimico di Bussi (Pescara). 
   "Ci sono - ha detto- soldi a disposizione e c'e' un commissario che puo' gestirli e spenderli. La Solvay ha dichiarato che Bussi non e' piu' un sito strategico, quindi, noi chiediamo che metta a disposizione le aree dismesse.Tra l'altro la manovra Monti prevede la possibilita' di iniziare la bonifica anche se un sito e' in produzione. In questo modo si puo' dare una risposta immediata ai lavoratori espulsi dal polo chimico di Bussi. Inoltre ricordiamo che c'e' un imprenditore disposto, dopo la bonifica, a reindustrializzare il sito. Tra le nostre richieste - ha concluso - anche quella di attingere al fondo per la riqualificazione dei lavoratori".


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