Pescara: operaio senza stipendio minaccia di buttarsi da impalcatura al sesto piano

Operaio romeno non pagato, ma poi arriva l'assegno

13 Luglio 2011   10:10  

Senza soldi, quelli che servono almeno a sostentarsi, non si vive. E un operaio romeno, per questo, aveva deciso di farla finita. Aurel Furtos, romeno, 32 anni appena compiuti, è salito sul ponteggio al sesto piano del palazzo di Pescara tra viale Regina Margherita e via De Amicis intorno alle 12.40 e si è rifiutato di scendere finché non avesse ricevuto i soldi che il suo datore di lavoro, che cura la ristrutturazione del palazzo, gli doveva.

Arretrati dovuti a Furtos: 5 mesi di stipendio, per 4300 euro in totale per lavori in diversi cantieri della ditta tra cui quello di via De Amicis.

Non è impazzito, raccontano i colleghi, è solo arrivato al culmine della disperazione.

“Doveva tornare in Romania e sposarsi tra 20 giorni”, ha raccontato uno dei colleghi “e invece per colpa di questi soldi che non arrivano ha anche litigato con la fidanzata. Non è che è impazzito, è solo arrivato fino a qua” dice appoggiandosi la mano sulla fronte e mimando il gesto di chi non ne può più.

Sono intervenuti i carabinieri, ma nessuno è riuscito a convincerlo a scendere, nemmeno un carabiniere salito sul balcone del quinto piano insieme a un collega dell’operaio, nemmeno il capitano Salvatore Invidia che, per telefono, cerca di convincerlo a scendere.

E' solo l'arrivo di un assegno firmato non dal suo datore di lavoro ma dall’ingegnere incaricato dal condominio di seguire i restauri, a convincere Aurel a desistere e scendere. La storia finisce nella caserma di viale D’Annunzio dove il titolare dell’impresa edile di Spoltore ha pagato i 4.300 euro chiesti dal dipendente.

L’uomo è stato denunciato per varie violazioni in materia di sicurezza nei cantieri e ha ricevuto la sospensione dell’attività imprenditoriale e una multa di 8.600 euro perché Aurel non era assunto regolarmente. “Era stato licenziato da poco perchè doveva tornare in Romania”, ha cercato di spiegare l’avvocato dell’impresa edile, Luca Sarodi, “l proprietario della ditta, che è conosciuta come un’impresa seria, aveva delle difficoltà momentanee a pagarlo. Chiederemo la revoca della sospensione lavori”.


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