Pescara, sbagliano diagnosi. Chiesto risarcimento alla Asl

04 Marzo 2011   09:59  

Solo la premura di un padre ha evitato gravi conseguenze ad una ragazzino di Pescara, al quale i medici dell'ospedale di Pescara hanno sbagliato la diagnosi.

Era il 3 febbraio quando, durante l'ora di educazione fisica a scuola, il dodicenne tira un calcio al pallone e si accascia a terra. Al Pronto soccorso, dopo le radiografie al bacino e al femore, i medici hanno diagnosticato solo una tendinopatia, scrivendo sul referto "non evidenti lesioni ossee di tipo traumatico" e dimettendolo.

Ma in realtà il ragazzino aveva subìto un distacco della spina iliaca, un piccolo osso del bacino. E durante la notte non sta bene, si lamenta, così il padre decide di portarlo in un centro privato a fare l’ecografia richiesta dall’ortopedico.
Qui il quadro cambia, il medico parla di "immagine come da distacco osteocartilagineo" e di "verosimile distacco parcellare osseo". A questo punto il padre del ragazzo si preoccupa, e il giorno dopo lo porta al Santissima Annunziata di Chieti, dove hanno diagnosticato il distacco della spina iliaca, cioè una frattura, guardando le lastre fatte a Pescara, le stesse che avevano visto i medici del Civile.

Ildodicenne è stato ricoverato per due giorni e poi dimesso. I medici gli hanno messo un tutore per bloccare la gamba che ha dovuto tenere per più di venti giorni.

Ora il padre ha presentato una richiesta di risarcimento danni alla Asl.


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