Pescara, settimana decisiva per il dragaggio del porto

21 Marzo 2011   08:11  

Si apre una settimana decisiva per il futuro del porto di Pescara.
1,9 milioni di euro è la somma stanziata dal Provveditorato alle Opere pubbliche per l'escavo di altri 20mila metri cubi di sabbia che intasano i fondali. Intanto, si moltiplicano i danni subiti da aziende, operatori marittimi, società di servizi e pescatori.

Ma le incertezze non mancano.
La Valutazione di impatto ambientale rilasciata dal ministero prevede il recupero di soli 7mila metri cubi, per la nuova Via potrebbero essere necessari altri due mesi.

I lavori dovrebbero iniziare questa settimana, ma all'architetto Adriano Goio ancora non vengono attribuiti dal governo i poteri speciali per intervenire superando gli ostacoli burocratici e velocizzando l'iter.

Intanto si mobilita la politica. Il Pd ha lanciato un appello al prefetto, al sindaco e al presidente della Regione.
Decine di lavoratori hanno già perso il posto, altri sono in cassa integrazione, a causa dell'inaccessibilità dello scalo marittimo.

"Salvate il porto di Pescara dalla chiusura definitiva" ha scritto il capogruppo Pd Moreno Di Pietrantonio.
"I lavori di dragaggio sostanzialmente inutili e molto costosi, cioè 500mila euro per soli 2mila metri cubi - spiega - sono fermi con le costose attrezzature per il trattamento dei fanghi disseminate sulla banchina del porto commerciale".

Si aggrava intanto lo stato dell'economia che ruota attorno al porto di Pescara, a rischio ora c'è persino il collegamento con la Croazia, con la Snav che, in mancanza di certezze sull’agibilità del porto, potrebbe cancellare il tragitto della nave Pescara Jet che collega le due sponde dell'Adriatico.

"Basta parole, vogliamo i fatti" gridano imprenditori portuali e pescatori che sperano di vedere la ripresa del dragaggio sui fondali del porto.


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