Peste suina, controlli sanitari nella zona di Cagnano Amiterno

11 Luglio 2022   10:16  

Continua l'attività di ispezione e prevenzione della Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila contro la peste suina dei cinghiali nell'area del Comune Cagnano Amiterno (L'Aquila), coinvolta a seguito di un caso infetto riscontrato a Borgo Velino, nella confinante provincia di Rieti, circostanza che ha fatto scattare l'allarme anche per l'Abruzzo: la situazione è sotto controllo visto che non sono stati trovati animali infetti morti dopo i controlli effettuati su 60 carcasse.

Un'azione che andrà avanti su protocollo dell'Ue ed anche con l'ausilio di droni, un lavoro coordinato da una unità di crisi provinciale, istituita dalla Asl il 16 giugno scorso, che fa capo al dipartimento di prevenzione Asl, diretto da Domenico Pompei, composta dai servizi veterinari, dal sindaco di Cagnano Aterno e dai rappresentanti di alcune categorie.

Nel mese di giugno, sotto la guida dei servizi Veterinari Asl, grazie ad un stretta collaborazione tra il Comune di Cagnano, la stazione Carabinieri Forestali, le Guardie provinciali e i cacciatori volontari degli ATC (ambiti territoriali di caccia), sono stati perlustrati tutti i 18 km quadrati del territorio confinante con la provincia di Rieti senza che siano stati trovati animali morti. Già dai prossimi giorni e per tutto il mese di luglio nelle ricerche verrà utilizzata la sorveglianza aerea mediante l'utilizzo dei droni.

A fine giugno una commissione speciale di esperti dell'Unione Europea si è recata a Borgo Velino per valutare lo stato dell'andamento dell'infezione e ha fornito delle nuove linee d'indirizzo per controllare la malattia: continuare con la ricerca delle carcasse anche in zone limitrofe e, in assenza di ritrovamenti di animali infetti, dare il via libera, a settembre, all'apertura della caccia anche nelle zone infette, con particolari procedure di biosicurezza. La sorveglianza della Asl viene attuata in ogni caso in tutta la provincia dove, dall'inizio dell'allarme della peste suina, nel corso dell'anno corrente sono state rinvenute circa 60 carcasse di cinghiali su cui gli esami, compiuti dai veterinari Asl, hanno però escluso la presenza della malattia.

Dopo la istituzione dell’unità di crisi provinciale, che fa capo al dipartimento di prevenzione Asl, sono state messe in campo anche altre azioni: il territorio, per pianificare un’efficace perlustrazione, è stato suddiviso in tabelle e il sindaco di Cagnano, Iside Di Martino, ha attivato una serrata campagna d’informazione nei confronti della popolazione locale. “Finora”, dichiara Mario Mazzetti, direttore facente funzioni della Sanità Animale “la situazione in provincia dell’Aquila non desta preoccupazione ma occorre mantenere alta l‘attenzione per garantire la sicurezza dei comprensori ed essere pronti a ridurre i rischi di propagazione della malattia, dando applicazione alle nuove procedure emanate con l’ordinanza del Commissario straordinario del 28 giugno scorso” 


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