Pietrucci: "I prossimi cinque anni saranno determinanti per la nostra regione"

05 Giugno 2014   16:32  

Le capacità, la lungimiranza e l'ampissimo consenso di cui gode Luciano D'Alfonso consentono, finalmente, di sperare che l'Abruzzo possa uscire dal letargo in cui era caduto e ripartire, in termini di crescita e di sviluppo. Tra le priorità che, personalmente, caldeggerò al Presidente e per cui mi batterò fino in fondo, c'è quella legata ai collegamenti infrastrutturali.

Mi riferisco, in particolare, alla tratta L'Aquila -Pescara, che collega le due principali realtà della regione, alla tratta L'Aquila -Amatrice che, attraverso l'Alta Valle dell'Aterno, unisce Abruzzo e Lazio, e alla tratta L'Aquila - Roma. Si tratta di percorsi che vanno potenziati, fino a raggiungere una mobilità realmente efficace e al passo coi tempi.

Quaranta minuti tra L'Aquila e Pescara e 50 per raggiungere la capitale. Questo l'obiettivo da perseguire, creando un vero sistema regione, in grado di incentivare lavoro ed economia, di favorire la nascita di nuove realtà produttive e la crescita di quelle esistenti, di supportare il comparto turistico.

Gli obiettivi da mettere in agenda sono, pertanto, legati all'adeguamento e al potenziamento della statale 17, migliorando la viabilità e la sicurezza e accorciando i tempi di percorrenza che, nel 2014, sono inaccettabili tra due realtà, come L'Aquila e Pescara, che ospitano sedi nevralgiche per il comparto istituzionale, economico e di servizi.

Occorre inoltre lavorare sui collegamenti tra L'Aquila e Roma, in modo da creare un sistema integrato di viabilità e trasporti che consenta di superare i rallentamenti della tangenziale e porti i tempi di percorrenza a 50 minuti. Importantissimo, infine, il ruolo della superstrada L'Aquila - Amatrice.

Bene, infatti, l'avvio dei lavori per l'ulteriore lotto di interventi, che più volte ho sollecitato da consigliere provinciale, ma occorre velocizzare i tempi delle procedure e arrivare al completamento dell'arteria, dal momento che le popolazioni locali aspettano da 20 anni che quest'opera pubblica veda la luce. Ne va della sopravvivenza stessa delle aree interne, della loro possibibilità di continuare a esistere e di crescere, oppure di andare incontro a spopolamento e perdite economiche e occupazionali.

Obiettivi a cui oggi, con D'Alfonso come presidente, possiamo finalmente guardare con fiducia e concretezza.


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