Ponti rotti e passerelle, consiglio sull'alluvione di Teramo disertato dalla maggioranza.

Rimandata a data da definirsi l'approvazione della contestata riforma degli enti di assistenza e beneficenza, il consiglio regionale aveva all'ordine del giorno, la ripresa pomeridiana, una seduta straordinaria sull'alluvione del teramano, convocata su iniziativa delle opposizioni.

Al centro del dibattito dovevano essere i 100 milioni ancora da trovare per gli interventi di emergenza e ricostruzione. Il governo con il mille proroghe ha stabilito che questi soldi dovrà essere la Regione a trovarli aumentando l'accisa sulla benzina, ovvero con la famigerata tassa sulle disgrazie, impugnata però dalla Giunta. La maggioranza ritenendo però strumentale questo consiglio straordinario ha subito annunciato cdi far mancare il numero legale, e in aula del centro destra c'erano infatti solo cinque consiglieri.

Al nostro microfono gli argomenti del portavoce del Pdl Ricardo Chiavaroli, che garantisce: ''I soldi li stiamo trovando e Chiodi sta facendo pressione sul governo''

Gravissima decisione, uno schiaffo alle popolazioni alluvionate, ribatte però il consigliere del Pd Claudio Ruffini: a tre mesi dall'alluvione è ancora tutto fermo, servono soldi subito, urlanell'aula semi-deserta la Regione non si può limitare ad attendere i tempi lunghi dell'impugnazione del Milleproroghe.

Ricorda che Chiodi aveva spinto i sindaci ad anticipare i fondi perché aveva garantito sarebbero stati subito ristorati da governo e regione. Ed invece ora quei comuni che con proprie risorse hanno fatto fronte all'emergenza si ritrovano con le casse vuote e ad un passo dal dissesto finanziario.

Tra battute sarcastiche e cartelli goliardici ( del tipo ''i chiodi sono da battere'') la seduta viene dunque sciolta per mancanza di numero legale. Tornano a casa delusi i tanti sindaci del teramano che hanno assistito all'inutile consiglio.

A loro non interessavano certo le passerelle, ma i ponti e le strade da ricostruire.

F.T.

montaggio Marialaura Carducci