Premi d'oro a direttori e dirigenti: esplode la polemica. L'assessore Carpineta li difende

01 Dicembre 2011   16:19  

Continua a livello politico e di opinione pubblica a stupore scalpore e indignazione gli stipendi d'oro dei direttori dirigenti della Regione Abruzzo. Non sazi dei loro già ricchissimi stipendi dirigenti e direttori regionali si sono infatti aumentati quasi del 100% i premi di produzione che corrisponderebbero ad eccellenti obiettivi raggiunti. Con costi lievitati per le tasche dei cittadini che gli pagano lo stipendio da 894.547 euro a 1,5 milioni di euro. Alla faccia dei sacrifici altrui e della crisi..

Tredici direttori percepiscono 43.600 euro circa di retribuzione tabellare, quasi 53.000 euro di retribuzione di poszione, a cui quest'anno si aggiungono un premio di produzione di quasi 22.000 euro, il doppio dell'anno scorso. E ciò che alimenta la polemica è che tutti o quasi i direttori hanno ottenuto il massimo dei voti. Un natale sereno e gratificante anche per il piccolo esercito di dirigenti.

Ironizza Maurizio Acerbo di Rifondazione: ''Ovviamente i dirigenti regionali sono tutti bravissimi, quindi il super-premio non lo si è negato a nessuno. La rivoluzione meritocratica annunciata da Chiodi nel 2008 è una bufala. Insomma diminuendo il numero dei dirigenti, invece di ridurre il fondo e destinarlo ad altri fini, si è pensato bene di distribuirselo equamente.''

E aggiunge in una nota:  "La vicenda dei super premi distribuiti dalla Regione Abruzzo ai suoi dirigenti non puo' finire in una semplice polemica sulla stampa e' doveroso fare chiarezza perche'si tratta di ingenti risorse pubbliche". "L'assessore Carpineta - prosegue l'esponente politico di opposizione - ha il dovere di illustrare in maniera precisa quali siano le norme che avrebbero imposto questa moltiplicazione dei pani e dei pesci a favore di una categoria non certo sottopagata.  Avro' qualche problema di vista ma non riesco proprio a trovare sul contratto e nella normativa tali obblighi.  Auspico che l'assessore Carpineta voglia fornire indicazioni, normative precise e non semplicemente generiche dichiarazioni.  Possibile - si chiede Acerbo - che con tutti questi super-dirigenti a disposizione l'assessore non sia in grado di fornire una scheda con i riferimenti normativi? Domani mattina - conclude - inviero' al presidente della Commissione di Vigilanza Gino Milano la richiesta di audire in commissione l'assessore al personale e di acquisire tutta la documentazione". 

Si indigna Paolo Primavera di Confindustria: ''Andrebbero premiati solo i dirigenti che raggiungono risultati, non tutti, in alcuni settori, con determinati funzionari, la burocrazia è aumentata''.

L'Abruzzo con meno abitanti delle Marche ha 13 direttori contro i 6 delle Marche, 85 dirigenti contro le 62. A cui si aggiunge n'esercito di dipendenti pubblici di 1900 unità che costa 190 milioni all'anno, di cui 95 spesi per pagare stipendi e premi di risultato.  

In difesa dei direttori e dirigenti interviene pero l'assessore Federica Carpineta:

Sulla vicenda delle retribuzioni attribuite ai direttori e ai dirigenti regionali, intendo chiudere oggi, definitivamente, una polemica che non ho aperto e che non voglio alimentare ulteriormente, neanche dedicandogli altre risposte, ma confermo al consigliere Costantini l'invito a acquisire gli atti e a adottare le decisioni che riterra' convenienti, per se' e per la sua parte, sia in ordine alla possibilita' di impugnarli sia in ordine alla possibilita' di avanzare proposte concrete nelle sedi competenti. Cosi', oltre alla sua capacita' demagogica, si conosceranno anche le doti di statista, di legislatore e di amministratore che ancora non emergono dalle sue uscite pubbliche".

Lo afferma l'assessore al Personale Federica carpineta. "Invece, le reazioni suscitate da piu' parti - le solite parti - dal necessario chiarimento offerto ai cittadini abruzzesi dopo l'uscita demagogica del consigliere Costantini sui compensi attribuiti ai dirigenti regionali, confermano - prosegue Carpineta - il persistere del vizio che ha causato non pochi problemi anche in Abruzzo: la difesa egoistica di piccoli e grandi interessi corporativi. Sembra di capire che si tratta di personaggi che seguono la moda del momento: farsi belli attaccando il pubblico impiego e la politica. Non replico alcunche' ad alcuno di loro.

Chiedo invece ai cittadini di valutare le loro dichiarazioni alla luce di alcune semplici riflessioni. Innanzitutto bisognerebbe ricordare dove erano loro quando la Regione Abruzzo ha visto lievitare il numero dei dirigenti fino a 120; dove erano quando sono stati stabiliti i fondi per 'premiare' la dirigenza senza che si siano introdotti criteri rigorosi di valutazione. Dove erano quelli che vestono i panni degli esperti delle imprese e delle professioni, palesando, sempre piu', un'incontenuta voglia di entrare definitivamente in politica, dopo esserne stati vicini se non abbracciati a quella recente e meno recente".


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