Preziario: il pasticcio senza fine. La Regione risponde

Di Paolo: "E' quello proposto dal Comune"

30 Marzo 2010   17:08  

“L'elaborazione del prezziario fornito dalla Regione era relativo alla ricostruzione dell case E. Nessuna richiesta in tal senso, invece, è mai pervenuta dal Comune dell'Aquila, rispetto alle case classificate 'B' e 'C'.” Così l'assessore regionale ai lavori pubblici, Angelo Di Paolo risponde alle contestazioni dell' asssessore comunale dell'Aquila per la Ricostruzione, Pietro Di Stefano.

“La Regione non si è posta il problema delle fibre di carbonio che pure era stato più volte segnalato, ha dichiarato l'assessore comunale Di Stefano. “Solo a febbraio, quando ormai era scaduta anche l’ultima proroga per la presentazione delle domande di contributo per le riparazioni delle case B e C la Regione ha deciso di rivedere quel prezzo, attestato intorno a 1.200 euro al metro quadro, quattro volte più alto del valore di mercato. Una rivisitazione tardiva che ora rischia di paralizzare il recupero delle case B e C, già partito in forte ritardo. Uno scivolone, imputabile esclusivamente alla Regione.”

Secondo l'assessore regionale ai lavori pubblici il Prezziario vigente per la ricostruzione è quello per qualità e per quantità proposto alla Regione dal Comune dell'Aquila e dai portatori di interesse (ordini professionali, imprese etc.). Inoltre "relativamento al prezzo delle fibre di carbonio, in data 07/01/2010 è pervenuta la nota dal consorzio CINEAS, relativamente agli edifici classificati 'E', in cui si evidenziava che il prezzo vigente dal 2000 e aggiornato solo negli anni come indice ISTAT era troppo elevato. La Regione ha immediatamente provveduto, su parere favorevole del Comitato tecnico regionale, con Delibera di Giunta n. 58 dell'8/02/2010, pubblicata sul BURA n. 4 straordinario del 17/02/2010 al 3° adeguamento del Prezziario, introducendo nuove voci e prezzi relativi alle fibre di carbonio."

Per l'assessore comunale Di Stefano si tratta in realtà di un vero problema e “ l'unico modo migliore per uscirne» spiega «è quello di mantenere il contributo inalterato e di utilizzare i soldi in più per eseguire un numero maggiore di rinforzi strutturali, naturalmente documentati da varianti in corso d’opera. Ma è necessario produrre un atto sovraordinato ed è quello che avevamo già chiesto nell’incontro avuto giorni fa in prefettura».  Una soluzione condivisa anche dal presidente dell’Ordine degli ingegneri Paolo De Santis che aveva segnalato a Fontana, nonché al commissario per la ricostrizione Gianni Chiodi, al vice commissario Massimo Cialente, a Fintecna, Reluis e Cineas, una lunga serie di criticità.  

"Desidero sottolineare - hadichiarato Di Paolo - che nella Delibera di Giunta n.58, si è espressamente stabilito che i nuovi prezzi avrebbero trovato applicazione per tutti i progetti da approvare dopo la pubblicazione della stessa sul BURA. Quindi la soluzione non è né quella di congelare le pratiche né quella di mantenere il contributo definito, bensì applicare il nuovo prezzo stabilito formalmente e approvato dalla Regione Abruzzo. Forse qualcuno voleva che la Regione ignorasse le indicazioni del CINEAS per favorire guadagni non giustificati?

Dal canto suo Di Stefano imette nel mirino, in particolare, le domande relative a oltre un migliaio di condomini. Finora sono stati rilasciati 6.171 contributi definitivi, su un totale di 8.892 pratiche B e C presentate. Sono, invece, appena 267 le domande inoltrate per la ristrutturazione di case E.  «Quest’ultime sono pochissime perché siamo ancora in attesa dell’ordinanza che dovrebbe contenere anche la proroga dei termini, dal sei aprile al 31 dicembre, per la presentazione delle pratiche» aggiunge Di Stefano. «Ma anche per le E il prezzario non contempla tecnologie innovative, mentre alcuni costi sono decisamente più alti del normale. A questo punto chiediamo alla Regione l’adozione di un prezzario per la ricostruzione. Un prezzario che tenga conto di interventi e lavorazioni legati alle nuove tecnologie che l’anticipata normativa sismica consente di utilizzare». Una proposta condivisa anche dagli ordini professionali.


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