Prima udienza d'appello Tuccia, le donne accanto alla ragazza stuprata a Pizzoli

05 Dicembre 2013   14:57  

Per ogni donna uccisa, stuprata, offesa SIAMO TUTTE PARTE LESA, questo è lo slogan delle donne che presidieranno domani il tribunale per la prima udienza del processo di appello per lo stupro avvenuto a Pizzoli il 12 febbraio del 2012.

La ragazza era stata abbandonata al gelo e sanguinante. All’ospedale è arrivata in condizioni che hanno sconvolto il personale medico ed infermieristico, alla ragazza è stato ricostruito l’utero.

La paura è una riduzione della pena, in primo grado Francesco Tuccia, all’epoca dei fatti caporale dell’esercito, è stato condannato a 8 anni di reclusione e gli sono state riconosciute tutte le attenuanti, inoltre è decaduto il reato di tentato omicidio.

C’era già stata una forte indignazione perché il giudice Garagarella, applicando la legge, subito dopo il fatto, aveva concesso i domiciliari al ragazzo.

Il 25 novembre scorso, giornata contro la violenza sulle donne, le lavoratrici del Brico io di L’Aquila, hanno attuato uno sciopero bianco contro stupri e femminicidi. Lo hanno fatto tingendosi di rosso, come il colore della passione e della lotta, sfidando il muro di silenzio e omertà che si nasconde dietro ogni violenza sulle donne, sia essa commessa da un uomo in divisa che senza.

Domani le lavoratrici del Brico Io, le donne del movimento femminista proletario rivoluzionario, insieme alle donne del Centro antiviolenza dell’Aquila ed a tante altre, presidieranno il tribunale e consegneranno una lettera alla madre della giovane violata, per sostenerla.

Ma la solidarietà arriverà anche da altre città, a Bologna si terrà un presidio alle 17.00 in piazza Nettuno.

Tante donne per invertire una bruttissima rotta, le donne uccise per violenza ad oggi ammontano a più di 130, un numero altissimo per un Paese che vuole definirsi civile e democratico.

Samanta Di Persio

 


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore