Processi crolli: via XX Settembre 79, l'attenzione si sposta sul palazzo stesso

12 Gennaio 2012   12:34  

A dicembre il Pm Fabio Picuti ha disposto la chiusura delle indagini sul crollo del palazzo di Via XX Settembre 79, durante il sisma del 6 aprile 2009,  nel quale morirono 9 persone. L'accusa si è chiesta dall'inizio quale sia stata l'incidenza dell'adiacente costruzione del palazzo Belvedere e dei suoi garage sul crollo dell'edificio al civico 79.

Ora le indagini sono chiuse e la corte dovrà pronunciarsi sulla sorte degli imputati.
Restano indagati i costruttori Armido Frezza e Francesco Laurini, oltre a Diego Scoccia, Pietro Paoloni, Enrico De Cristoforo, mente le posizioni di Luigi Giuseppe Bonifacio che firmò la relazione geologica per la costruzione del palazzo Belvedere e Renato Amorosi dirigente comunale che dette la concessione, sono state archiviate.

Le perizie, corpose, effettuate dal Pm e dalle parti civili hanno in qualche modo spostato l'attenzione. Il palazzo al civico 79 infatti sembra esso stesso parte in causa del crollo. A dirlo sono le perizie che invece giudicano “trascurabile” l'incidenza del palazzo Belvedere sul crollo dell'attiguo civico 79.

La consulenza tecnica per il Pm, effettuata dal professor ingegner Roberto Paoloucci (datata gennaio 2010), parte dall'esame in situ (al 25 maggio 2009) effettuato in collaborazione con il professor ingegnere Francesco Benedettini e Chiara Smerzini, dottoranda in ingengeria sismica presso la Rose School di Pavia con lo scopo di rispondere al quesito, posto dal Pm, “se la variazione dello scuotimento sismico del suolo indotta dalla presenza di un parcheggio sotterraneo abbia contribuito in modo significativo al crollo avvenuto in Via XX Settembre 79 durante il terremoto del 6 aprile 2009 alle 3:32.”

Il garage in questione è quello di Palazzo Belvedere, costruito da Armido Frezza e Francesco Laurini.

La perizia, dettagliatissima ed estremamente complessa nella sua sostanza conclude, in risposta al quesito del Pm che “la presenza del parcheggio sotterraneo abbia causato variazioni di lieve entità sullo scuotimento del suolo durante il terremoto del 6 aprile, e che gli effetti di tale variazioni sul crollo dell'ala dell'edificio di Va XX settembre 79 sia stato del tutto marginale.”

I consulenti tecnici del Pm Antonello Salvatori e Francesco Benedettini, concludono nella relazione datata 22 febbraio 2010 “la presenza del parcheggio sotterraneo in questione ha causato variazioni di lieve entità sullo scuotimento del suolo durante il terremoto del 6 aprile e che l'effetto di tali variazioni sul crollo dell'ala dell'edificio di via XX settembre sia stato del tutto marginale.”

Il giudice per le indagini preliminari Marco Billi poi nell'audizione ha ascoltato le audizioni degli gli ingegneri Alberto Castellani e Antonino Morassi.

I due esperti hanno parlato di una incidenza di carico durante il terremoto tra il nuovo edificio e quello presistente del 3 per cento, valutandolo “poco influente” ai fini delle responsabilità

Sempre i due periti hanno evidenziato la presenza nello sbriciolamento della palazzina di varie concause: emergono concetti chiave che individuano responsabilità al di là del sisma: "Mancanza di simmetria", "Debolezza dei telai in cemento armato" e “Temerarietà del progettista.”

I periti definiscono "temerario" il progettista che decise di affidarsi alla mancanza di simmetria e l'accusa è diretta a pagina  393 "Al progettista è imputabile la colpa di aver realizzato dissimmetrie in pianta e in elevazione nell'edificio senza poterne comprendere numericamente la rilevanza in termini di sforzi, ma ben sapendo da un punto di vista qualitativo che le dissimmetrie sono fonte di concentrazioni di sforzi, e quindi di amplificazioni del rischio di crollo".

Nella perizia emerge anche la mancanza di un telaio che fosse corrispondere al “telaio 2 della relazione di calcolo”.  La perizia va ad analizzare la storia del palazzo al civico 79 di via xx settembre, concentrandosi anche sul contesto urbanistico nel quale si trovava. Ed è proprio guardano al contesto che la perizia individua come gli edifici vicini hanno subìto danni importanti ma non sono crollati. “Una distinzione necessaria- dice la perizia- tra questi edifici e il Cioni-Berardi è la discreta qualità dei materiali e l'intrinseca debolezza dell'edificio Cioni-Berardi. La notevole differenza nei risultati risiede nella debolezza dei telai in cemento armato"

Nella ultima ed articolata udienza, i due esperti non hanno negato il contatto dei due fabbricati ma anche in questo caso hanno negato l'influenza decisiva di questo particolare con il crollo della palazzina.

Se le conclusioni dei consulenti saranno abbracciate totalmente dal Pm potrebbero essere scagionati gli indagati.

Inoltre attualmente indagati sarebbero anche costruttori, progettisti del civico 79 CioniBerardi e del responsabile del genio civile dell'epoca (gli anni '60) ma tutti coloro che hanno realizzato negli anni sessanta il condominio crollato sono deceduti da anni.


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