Con l'audizione di nuove testimonianze, in particolare del personale di una discoteca di Pizzoli (L'Aquila) di amici e commilitoni, è ripreso oggi al tribunale dell'Aquila il processo a carico di Francesco Tuccia, il ventunenne campano accusato di aver violentato l'11 febbraio di quest'anno una studentessa universitaria laziale sua coetanea fuori dal locale da ballo.
All'esterno dell'aula di udienza vari collettiviti femministi giunti soprattutto da Roma per dare il proprio appoggio alla giovane violentata e piu' in generale a tutte le donne che quotidianamnete subiscono violenza.
I primi ad essere sentiti, gli amici e commilitoni del giovane i quali hanno ripetuto quanto già affermato nei primi momenti, ovvero di aver visto Tuccia allontanrsi dentro la discoteca con la giovane studentessa e di averlo rivisto sempre all'interno del locale nel momento di riprendere il giaccone e andare via.
Sentiti poi anche coloro che trovarono quasi assiderata in una pozza di sangue fuori la discoteca la giovane.
Tra loro Pino Galli responsabile della security della discoteca: "Ho ripercorso tutto quello che era accaduto, da quando abbiano trovato la ragazza fino al momento in cui abbiamo fermato il presunto colpevole e avvertito le forze dell'ordine".
All'epoca dei fatti Tuccia era militare di stanza presso il 33/Esimo Reggimento artiglieria terrestre "Acqui" dell'Aquila. Il processo, che e' stato aggiornato al 10 gennaio 2013, si svolge con rito immediato e a porte chiuse.