Processo canoni Università dell'Aquila, Assolti Di Orio e Del Vecchio

04 Aprile 2017   11:31  

Assolti con formula dubitativa “perché il fatto non costituisce reato” l’ex rettore dell’Aquila Ferdinando Di Orio, l’ex direttore amministrativo dello stesso ateneo, Filippo Del Vecchio, e con quella dello stesso valore, “per non aver commesso il fatto”, l’imprenditore aquilano Marcello Gallucci.

E’ questa la sentenza emessa dal Tribunale dell'Aquila alla fine del  procedimento penale, sui canoni che sarebbero stati gonfiati per affittare il capannone che era dell’azienda Optimes, nella periferia Ovest del capoluogo, dove vennero ricollocate la facoltà universitarie di Ingegneria ed Economia che avevano avuto le sedi distrutte dal sisma del 6 aprile 2009.

L’accusa nei confronti dell'ex rettore e  dell'ex direttore era di abuso d’ufficio aggravato: anche il pm David Mancini che aveva chiesto il rinvio a giudizio con accuse molto precise nella requisitoria aveva chiesto l’assoluzione con formula dubitativa perché, pur ribadendo i costi lievitati e alcune illegittimità amministrative, per esempio la stima dei costi chiesta all’Ute (ora Agenzia del territorio) dopo la stipula dei contratti di affitto, citando una sentenza della Suprema Corte il rappresentante dell’accusa ha sostenuto che non poteva chiedere la condanna perché non sono emerse prove del passaggio di denaro.

Il processo sarebbe comunque andato in prescrizione.

La vicenda comunque rimane  ancora aperta a livello di magistratura contabile, con la procura della Corte dei conti che chiede 538 mila a Di Orio e a Del Vecchio per i costi sostenuti per l’affitto.

Di Orio, ha sempre respinto ogni accusa, affermando di aver firmato atti per far rimanere l’università all’Aquila dopo il terremoto e salvarla “contro la carità pelosa che ci veniva offerta”, ovvero l’ipotesi di uno spostamento in altre sedi dopo la distruzione del sisma.

 


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