Province, Di Giuseppantonio (Upi), riforma farsa

27 Marzo 2014   16:06  

"Si e' scelto di intervenire sull' 1,27% della spesa pubblica delle Province pur di non toccare il 60% a carico dell'amministrazione centrale". E' quanto afferma in una nota il presidente dell'Unione Province abruzzesi, Enrico Di Giuseppantonio, alla luce dell'approvazione al Senato della riforma Delrio, svuota Province.

"L'Italia - aggiunge Di Giuseppantonio - ha letteralmente buttato al vento un'occasione unica per fare una vera riforma del sistema degli organi periferici dello Stato, con l'accorpamento delle Province piccole e degli uffici dello Stato, per dare concreta attuazione al tanto sbandierato taglio dei costi della politica che avrebbe fatto risparmiare agli italiani ben 5 miliardi a fronte a dei tagli che si fermeranno a 32 milioni di euro.

Dobbiamo prendere atto che non vi sono stati ne' la forza politica ne' tantomeno il coraggio per intraprendere una strada piu' difficile ma piu' efficace e ci si e' accontentati di una riforma banale e superficiale. Del resto e' stata la Corte dei Conti a stabilire che con questa riforma non si realizzeranno risparmi.

Ci avviamo verso una fase transitoria che sara' un disastro". Secondo Di Giuseppantonio, inoltre, l'Italia adotta una riforma antieuropea e del tutto in controtendenza con quanto accade nel resto dei Paesi dell'Unione: in Germania le Province sono 400, 16 le regioni e oltre 12mila i comuni.

In Francia le Province sono 100, e amministrano insieme a 26 Regioni e 36mila comuni mentre in Spagna ci sono 17 Regioni, 50 Province e 8mila Comuni.

"Con questa legge - conclude Di Giuseppantonio - e' stata propinata agli italiani una riforma che non produrra' risparmi ma portera' a un aumento della spesa pubblica, come ha gia' affermato la Corte dei Conti".


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