Province: Sacconi propone di trasformarle in unioni di Comuni

02 Marzo 2011   08:49  

Le Province: prima delle elezioni da quasi tutti i partiti erano considerate inutili e pleonastici poltronifici e stipendifici, almeno per come sono concepite ora.

Dopo le elezioni, una volta distribuite le poltrone ed anche posti di lavoro ad amici e amici degli amici, nessuno ci pensa neanche lontanamente ad abolirle, o a ridefinirne almeno ruoli e funzioni.

Umberto Bossi, il nemico di roma ladrona, ha financo minacciato la guerra civile, se qualcuno avesse toccato le province, del sacro suolo padano. Un falso problema, ha spiegato subito dopo il Quintino Sella a giorni alterni, alias ministro Tremonti, perchè ci vuole ben altro per ridurre il debito, tanto gli impiegati pubblici non li puoi licenziare, assessori, conilglieri e presidenti non è che costino così tanto ecc..

Insomma avrà concluso Tremonti, meglio tagliare sulla cultura e sullo stato sociale, meglio far pagare la crisi ai giovani precari che tanto in questa Italia per vecchi ci sono abituati.

Eppure sarebbe una misura popolare: il 46,6% degli italiani si dice favorevole all’abolizione delle Province, il 38,5% è contrario, mentre ben il 14,9% non si esprime al riguardo.

Lo assevera l’Eurispes, nel Rapporto 2011, a sondare il giudizio dei cittadini sull’ipotesi di razionalizzare e riorganizzare la presenza dello Stato sul territorio, sollecitata anche dalla prospettiva federalista, e sulla possibilita’ di ridurre o di abolire le Amministrazioni provinciali che sarebbero considerate fonti di spreco o di scarsa utilita’ per i cittadini.

Novità sulla vexta questio dell'abolizione delle Province, arrivano però a sorpresa in un convegno organizzato dalla Uil-Funzione pubblica.

Il Ministro Maurizio Sacconi ha proposto di trasformare le province in associazioni obbligatorie di Comuni.

''E' un possibile punto di arrivo, ci stiamo riflettendo, perché - ha spiegato - allo stato è stato introdotto l`obbligo di integrazione per i servizi offerti dai Comuni sotto i 30.000 abitanti, e per varie ragioni che vedono in prima fila l`orgoglio di gonfalone non è possibile la fusione tra micro-Comuni. Far coincidere l`associazione di municipi con la Provincia è dunque la possibile soluzione per razionalizzare i servizi e ridurre i costi, inclusi quelli della politica.

Cioè meno dipendenti e meno dirigenza.

''Sarebbe una trasformazione - ha proseguito il ministro - che eliminerebbe un altro livello elettivo e che consentirebbe di far coincidere la Provincia con un`esigenza che c`è, e con una realtà che c`è: quella delle forme associative tra Comuni. Insomma, non sono cose in più ma cose che già ci sono sul territorio spesso però disordinate''.

E conclude: ''Se questa Provincia - prosegue non sarà più eletta in termini di primo grado ma di secondo grado, credo che avremo compiuto una buona razionalizzazione della nostra rete di poteri locali''.

Staremo a vedere.


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