Punto nascita Penne, Cisl: "L'ospedale muore; abbandonare status quo "

10 Aprile 2015   12:37  

 "La sterile quanto scontata discussione che oggi si incentra sulla chiusura o meno del punto nascita del Presidio Ospedaliero di Penne non fa altro che fornire ulteriori elementi per un suo possibile declassamento.

Sembrera' paradossale ma chi oggi non sa misurarsi in maniera propositiva all'approccio della soluzione dei problemi ma, al contrario rimane ancorato al vecchio stereotipo quanto inadatto modello di esclusiva difesa e preservazione dello status quo, procura solo danno alla collettivita' che si pensa invece di salvaguardare con detti metodi".

A prendere posizione e' la segreteria provinciale di Pescara della Cisl Fp in una nota a firma di Davide Farina.
"Nella fattispecie - spiega - e' quanto sta accadendo oggi nella cittadina vestina. Tutti scendono in piazza per il mantenimento del punto nascita. Nessuno che dica come riorganizzarlo adeguandolo agli standard di sicurezza necessari e fissati oramai da circa 5 anni dal Governo nazionale in accordo con la Conferenza delle Regioni.

E dietro questa stucchevole diatriba intanto l'ospedale muore e nessuno se ne accorge.
E' gia' da alcuni anni che la Cisl Fp di Pescara interviene con sistematicita' e pubbliche denunce sulle criticita' che investono l'ospedale Vestino", e Farina le ricorda: "dalla fatiscenza del Pronto Soccorso; alla diagnostica clinica che, anziche' potenziarla, e' stata drasticamente ridotta se non azzerata; alle criticita' del Servizio di Riabilitazione che un tempo soddisfava sia le esigenze dei reparti ospedalieri che i pazienti esterni; all'ambulatorio di diabetologia, prima aperto tutti i giorni oggi invece in maniera saltuaria; dal laboratorio analisi con i suoi tempi biblici nella riconsegna dei referti provenienti dal Laboratorio analisi e della batteriologia di Pescara; dal servizio di radiologia clinica sguarnito perennemente di personale per cui chi necessita di una radiografia con una certa urgenza deve votarsi a qualche santo protettore, per parlare dell'attivita' di chirurgia oculistica rimasta con un solo oculista in organico". 

E Farina continua e dice: "per arrivare ai giorni scorsi, sulla rottura degli ascensori nell'ala del Pronto Soccorso che rivestono un ruolo fondamentale per il P.O. di Penne collegando le due strutture attraverso un corridoio interno e seguito, a breve distanza, anche dal guasto dell'ascensore dell'ala medicina/geriatria che costituisce l'altro raccordo con il Pronto Soccorso".

La soluzione kafkiana adottata dalla Direzione Generale - attacca il sindacalista - e' stata quella di istituire un servizio navetta interno costituito dal personale dell'ospedale, dagli addetti della croce gialla e del 118 che, impegnando 3 operatori a turno, trasportano pazienti in condizioni estreme con barelle di fortuna per raggiungere le diverse strutture; passando anche all'aperto in mezzo alle intemperie, come e' accaduto in questi giorni di maltempo.
Nell'ala di medicina /geriatria sollevandoli, addirittura, di peso ed a braccia per trasportarli da un piano all'altro.

Tutto cio' con enorme aggravio di spese per l'istituzione di servizio di emergenza che non sembra aver fine. E questo assurdo stato in cui versa l'Ospedale, rischia, purtroppo, di offuscare anche quei punti di eccellenza costituiti dalle Unita' Operative di Chirurgia ed Ortopedia che, nel loro piccolo e per l'abnegazione di pochi e silenti professionisti che vi si dedicano anima e corpo, rappresentano un fiore all'occhiello da non disperdere anzi, al contrario, da mettere in luce e valorizzare.

Su questi temi la Cisl Fp - conclude Farina - invita tutti gli interlocutori interessati: dall'Amministrazione Locale Municipale, alla Direzione Strategica della ASL di Pescara, alla stessa Regione Abruzzo e per finire anche ai quei sani portatori di interesse come Sindacati ed Associazioni a mettere in campo, ognuna per le competenze e titolarita' che esprime per il proprio ruolo ad attivarsi per un vero dibattito su quale e come debba essere riorganizzata la sanita' abruzzese per far si che si dia certezza, garanzia e soprattutto sicurezza a quel diritto costituzionalmente garantito quale la salute dei cittadini dell'area vestina". 


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