Quaglia presidente del Cogesa, con qualche veleno

22 Ottobre 2010   00:00  

L'Abruzzo che fa notizia, anche nelle tutto sommato piccole pratiche: il quotidiano La Stampa si occupa infatti dell'elezione  di Giuseppe Quaglia (Pdl) alla presidenza della Cogesa.

''A meno di una settimana dall'entrata in vigore del decreto legislativo - scrive il quotidiano - che stabilisce l'incompatibilità  per i dirigenti delle società  pubbliche che hanno o hanno avuto incarichi amministrativi negli ultimi tre anni, i sindaci del centrodestra hanno eletto, nel tardo pomeriggio di ieri, Giuseppe Quaglia (Pdl) alla presidenza del Cogesa, il consorzio che si occupa dello smaltimento rifiuti in Valle Peligna.
Una elezione accompagnata dalle polemiche della vigilia, visto che l'ex assessore del Comune di Vittorito ha un presunto coinvolgimento nell'inchiesta sulla mega discarica di Bussi. Ad affiancarlo nel Cda è stato nominato l'avvocato Franco Zurlo, sempre in quota Pdl, mentre il centrosinistra ha riconfermato Emanuele Incani. Nella votazione si sono astenuti i Comuni di Introdacqua e Cansano, voto contrario è arrivato da Antonio De Crescentiis, sindaco di Pratola. (f.p.)''

A scagliarsi contro la nomina il consigliere regionale Maurizio Acerbo, che afferma in una nota:

“Ci pare doveroso denunciare il fatto che la gestione del ciclo dei rifiuti venga affidata a una persona accusata di gravissimi reati ambientali e riteniamo che non ci sia bisogno di covare alcuna pulsione giustizialista per constatare l’inopportunità di questa nomina”.

“La notizia ha dell’incredibile - afferma - in quanto Quaglia è un imputato nel processo di Bussi, in qualità di responsabile del laboratorio di ricerca e analisi della Montedison. Ovviamente non è nostro compito emettere sentenze, ma risulta evidente l’inopportunità di procedere a tale nomina come si accingerebbero a fare i sindaci nella riunione convocata per domani 20 ottobre”.

“Ci pare doveroso -prosegue Acerbo - denunciare il fatto che la gestione del ciclo dei rifiuti venga affidata a una persona accusata di gravissimi reati ambientali e riteniamo che non ci sia bisogno di covare alcuna pulsione giustizialista per constatare l’inopportunità di questa nomina. È questa la rivoluzione meritocratica di cui ha tanto parlato Chiodi all’inizio del suo mandato?”.

Acerbo ricorda che secondo la magistratura Quaglia e gli altri imputati "concorrevano ad avvelenare acque destinate all'alimentazione umana prima che fossero attinte o comunque distribuite per il consumo avendo realizzato su un terreno oggi di proprietà della Montedison srl una mega discarica abusiva dalle dimensioni gigantesche  e destinata allo smaltimento illegale e sistematico di ogni genere di rifiuti e di altre tre discariche nelle vicinanze di dimensioni più piccole".

“Il maxi-processo - conclude Acerbo - è nella fase dell’udienza preliminare e quindi i giudici devono ancora decidere se rinviare a giudizio o far cadere le accuse pesantissime. Nel frattempo il Pdl emana la sentenza assolutoria e promuove uno degli imputati?”.


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