Radica: "Azzerato il servizio Sade. Le famiglie lasciate sole dalla Provincia di Chieti"

12 Ottobre 2011   13:30  

ll Consigliere Pd della Provincia di Chieti Angelo Radica denuncia quanto segue :

Il servizio di assistenza domiciliare extrascolastica (SADE) è stato istituito dalla Provincia di Chieti nel 1998 e si occupa di sostegno didattico domiciliare a studenti e studentesse disabili iscritti  e frequentanti gli istituti superiori della provincia di Chieti. Mediamente ha assistito ogni anno circa 250 ragazzi disabili permettendo loro di raggiungere la maturità e, per quanti lo hanno voluto, di proseguire il percorso di studi universitario.

Il SADE si occupa di supportare lo studente nel percorso di studi aiutandolo nello svolgimento dei compiti quotidiani e di raggiungere con successo la maturità superiore. Ma non solo: gli operatori domiciliari partecipano ai Gruppi H promossi dalla scuola proprio per favorire l’integrazione e con il loro apporto professionale e di conoscenza in ambito domestico degli studenti, sono stati in grado fornire informazioni ulteriori che hanno portato al perfezionamento dell’intervento didattico.
Per taluni territori, soprattutto quelli montani, il SADE è stato l’unico servizio sociale che è entrato nelle case delle famiglie.

Per questo motivo le famiglie sono “arrabbiate” hanno cercato risposte presso la Provincia di Chieti che, laconicamente ha liquidato il taglio indiscriminato del servizio con la frase, ormai all’ordine del giorno :” Non ci sono i fondi!”.
La scuola rimanda le problematiche a chi fino ad oggi ha gestito il servizio, ma anche qui, risposte concrete non ce ne sono: tutto dipende dalla volontà politica della provincia che, nella propria scala di valori DEVE privilegiare taluni aspetti piuttosto che altri.

Chi paga di più lo scotto di questa crisi è proprio la Persona Disabile che vede depauperati quelli che sono i Diritti Fondamentali sintetizzabili in Pari opportunità ovvero fornire gli strumenti e realizzare le condizioni affinchè ciascun cittadino possa usufruire dei diritti riconosciuti e tutelati dallo stato.
Il SADE non è un servizio obbligatorio per la Provincia, ma nei fatti rappresenta lo strumento essenziale per garantire il diritto allo studio:  privando i ragazzi di questo servizio si priva loro del diritto allo studio.

Come gruppi di minoranza siamo disponibili a collaborare con al Giunta provinciale per trovare una soluzione  che garantisca la “sopravvivenza” di questo servizio. Inoltre, le famiglie si sono dichiarate disponibili anche ad una eventuale compartecipazione ai costi, il gestore stesso del servizio ha elaborato un piano gestionale in cui far confluire risorse da più fronti ivi inclusi i privati.
Le famiglie ci hanno contattato e si stanno mobilitando. Hanno già inviato una lettera alla Provincia. Ora vogliono delle risposte, risposte che in questo caso non riguardano “il taglio dell’erba nelle strade” ma quale sarà l’opportunità “di vita” per i propri figli.''


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