Rapine in gioiellerie a Pescara, arrestati due pugliesi

11 Aprile 2012   09:29  

Due giovani pugliesi sono stati arrestati dalla squadra mobile di Pescara perche' ritenuti responsabili delle rapine effettuate l'11 febbraio e il 19 aprile dello scorso anno rispettivamente ai danni delle gioiellerie "De Sanctis" e "Pace", situate in pieno centro, a Pescara. Nella prima rapina furono portati via preziosi per 180mila euro, nella seconda 250mila euro. I due arrestati sono Marco Mastromatteo, 24 anni, nato a San Giovanni Rotondo (Foggia), che avrebbe partecipato a entrambi i colpi, e Paolo Latorre, nato a Manfredonia (Foggia), 22 anni. Entrambi erano gia' agli arresti domiciliari per altri fatti. A disporre gli arresti e' stato il gip presso il Tribunale di Pescara, Maria Michela Di Fine, su richiesta del sostituto procuratore Salvatore Campochiaro.

LE INDAGINI

A ricostruire come si sono svolte le due rapine e' la squadra mobile, diretta da Pierfrancesco Muriana. La prima in ordine di tempo, quella dell'11 febbraio 2011, sarebbe stata effettuata da Mastromatteo con due complici non ancora identificati. I tre entrarono nella gioielleria "De Sanctis", in via Venezia, fingendosi normali clienti e a volto scoperto. Dopo aver pretestuosamente chiesto alla titolare e ad una dipendente di mostrare loro alcuni monili, i tre avrebbero tirato fuori un coltello e, minacciando le due donne, avrebbero sottratto oggetti preziosi ed orologi - per circa 180.000 euro - custoditi nella cassaforte. Dopo aver immobilizzato le vittime con del nastro adesivo e aver disinstallato l'impianto di videosorveglianza si sarebbero portanti via, sparendo nel nulla, l'hard disk contenente le registrazioni dell'accaduto. Poco piu' di due mesi dopo, il 19 aprile 2011, Mastramatteo sarebbe tornato in azione con Latorre e un'altra persona, al momento non individuata. Poco prima dell'ora di pranzo il gruppetto sarebbe entrato nella gioielleria "Pace" di corso Vittorio Emanuele e dopo aver puntato una pistola contro il titolare e una collaboratrice i tre si sarebbero impossessati di preziosi e gioielli per un valore di circa 250.000 euro. Anche in questo caso gli autori della rapina hanno usato del nastro adesivo per legare ed imbavagliare il gioielliere e la sua dipendente. Questa volta pero' - fa notare la polizia - le telecamere a circuito chiuso dell'oreficeria non sono state manomesse, restituendo le immagini delle fasi della rapina. Le misure cautelari sono state eseguite a Vieste (Foggia) e Novara, dove gli uomini della Squadra Mobile di Pescara hanno notificato i provvedimenti restrittivi a Mastromatteo e Latorre, che hanno precedenti per reati analoghi. Hanno collaborato all'operazione gli agenti del commissariato di Manfredonia e della squadra mobile di Novara.

Poco piu' di due mesi dopo, il 19 aprile 2011, Mastramatteo sarebbe tornato in azione con Latorre e un'altra persona, al momento non individuata. Poco prima dell'ora di pranzo il gruppetto sarebbe entrato nella gioielleria "Pace" di corso Vittorio Emanuele e dopo aver puntato una pistola contro il titolare e una collaboratrice i tre si sarebbero impossessati di preziosi e gioielli per un valore di circa 250.000 euro. Anche in questo caso gli autori della rapina hanno usato del nastro adesivo per legare ed imbavagliare il gioielliere e la sua dipendente. Questa volta pero' - fa notare la polizia - le telecamere a circuito chiuso dell'oreficeria non sono state manomesse, restituendo le immagini delle fasi della rapina. Le misure cautelari sono state eseguite a Vieste (Foggia) e Novara, dove gli uomini della Squadra Mobile di Pescara hanno notificato i provvedimenti restrittivi a Mastromatteo e Latorre, che hanno precedenti per reati analoghi. Hanno collaborato all'operazione gli agenti del commissariato di Manfredonia e della squadra mobile di Novara.

PRESUNTO AUTORE DICE "SONO FUORI DI TESTA" 

"Rapine del genere le fanno o i tossicodipendenti oppure quelli che sono fuori di testa, e io appartengo a questa seconda categoria". Sarebbero queste le parole pronunciate stamani da Marco Mastromatteo, 24 anni, nato a San Giovanni Rotondo (Foggia) e residente a Vieste con i genitori, arrestato stamani dalla squadra mobile di Pescara, su disposizione del Tribunale, perche' ritenuto responsabile di due rapine messe a segno lo scorso anno a Pescara ai danni di due gioiellerie, per un bottino complessivo di 430 mila euro.

Con lui e' stato arrestato anche un altro giovane di origine pugliese, Paolo Latorre, 22 anni, che vive a Novara con la madre. I due, entrambi di famiglia per bene, devono rispondere di rapina aggravata e porto abusivo di armi. Non e' stato semplice rintracciarli perche', essendo incensurati, le impronte non hanno fornito elementi utili alle indagini e in un primo momento e' stata inutile anche la diffusione dei due identikit e delle immagini riprese dalle telecamere di una delle gioiellerie. Uno sviluppo nell'attivita' della squadra mobile c'e' stato dopo l'arresto dei due, avvenuto a Bologna, a bordo di un'auto rubata e con una pistola con matricola abrasa e a seguito dell'arresto di Latorre per una rapina messa a segno a Porto San Giorgio.

Il dirigente delle volanti, Alessandro Di Blasio, navigando su internet ha letto la notizia relativa all'arresto di Latorre e ha capito dalla foto che si trattava di uno dei rapinatori arrivati a Pescara e ripreso dalle telecamere della gioielleria. Del bottino nessuna traccia. 


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