Razzismo e intolleranza, a L'Aquila due proposte di riflessione

Per costruire una vera fratellanza fra i popoli

24 Febbraio 2009   12:22  

Giovedì 26 febbraio nel teatro Celestino dell'Aquila, alle 17,30, il cittadino Comitato Antirazzista Iqbal Mashish promuove un incontro di comune riflessione sulla gravità delle logiche repressive, criminali, discriminatorie e di sfruttamento che i governi impongono agli immigrati.

Prendendo lo spunto dai numerosi fatti di cronaca accaduti nel nostro Paese, e passando attraverso voci del continente africano, l'iniziativa si pone l'obiettivo di trovare una risposta contro il fastidio che attecchisce nella società nei confronti del "diverso", per costruire una vera solidarietà e fratellanza fra i popoli.

Interverranno il professor Luigi Gaffuri docente di geografia umana dell'Università dell'Aquila, Claudio Arbore presidente dell'associazione Interpreti Naturalistici, oltre che i rappresentanti del comitato promotore.

Un'altra iniziativa sul razzismo e l'intolleranza in Italia è quella proposta dal circolo Arci Querencia, venerdì 27 alle 18,30, alla quale interverranno Nazareno Guarnieri presidente della Federazione Rom e Sinti insieme e Francesca Saudino, legale dell'associazione "Osservazione".

Scrive il Circolo Querencia:

Un'ondata di inciviltà ci sta travolgendo ma noi dobbiamo resistere e non permettere a nessuno di minare i fondamenti della nostra costituzione e respingere le paure con cui cercano di isolarci nelle nostre trincee. Per farlo dobbiamo essere informati correttamente quindi controinformati vista l'omologazione dell'informazione oggi in Italia.

Il sindaco di Roma Alemanno parla di emergenza "Rom". Fino a pochi anni fa quando si diceva "rom" quasi tutti ti guardavano stupiti,non sapevano assolutamente di chi si trattasse,salvo poi comprendere invece più facilmente il termine "zingari". Forse è utile sapere che in Italia i Rom e i Sinti vivono da secoli, iin Abruzzo da più di 500 anni; la maggior parte di loro è, come ovvio, di cittadinanza italiana. Nonostante ciò sono quasi sempre percepiti come stranieri. Spesso già in passato sono stati oggetto di discriminazioni nell'accesso alla casa,al lavoro,alla scuola. Oggi le reazioni del governo agli episodi di violenza che si sono succeduti tendono a minare fondamentali storiche conquiste custodite dalla nostra carta costituzionale e creare nel nostro paese, sulla paura, una vera e propria sospensione del diritto.


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