Il portatore di palla sospinto e
sorretto da sette giocatori di mischia. E' un'azione di gioco
nel rugby, ma e' anche la metafora della voglia di una citta'
come L'Aquila ( che in fatto di rugby viene definita il Galles
d'Italia) di andare avanti e di rinascere, dopo il terribile
terremoto del 6 aprile. Questo simboleggia il monumento (quasi
tre metri di altezza e una base di cinque) realizzato dallo
scultore Valter Di Carlo che sara' posizionato all'ingesso est
del capoluogo abruzzese, nei pressi dello stadio del rugby
dell'Acquasanta. L'artista aquilano gia' giocatore di rugby a
cavallo degli anni '80 e '90, vincitore di uno scudetto nel
1994, ha utilizzato la pietra di Poggio Picenze, con cui nel
Medioevo e nel Rinascimento sono state relaizzate ttte le
chiese dell'Aquila. Un blocco enorme: in origine pesava 230
quintali e che solo una enorme gru dei Vigili del fuoco ha
potuto trasportare nel luogo dove l'artista l'ha lavorato
riducendola di quasi cento quintali. La data dell'inaugurzione,
probabilmente, coincidera' con l'inizio del massimo campionato
italiano di rugby ( Top 10) che la squadra neroverde e'
riuscita a riconquistare dopo un paio di anni in serie A1. " E'
un omaggio al rugby - ha spiegato Di Carlo - ma e' anche la
rappresentazione di quella che e' la vita degli aquilani in
questo momento, un combattimento. E' la dimostrazione ,
attraverso questo sport che e' intimamente legato alla nostra
citta', della nostra capacita' di reagire alle disavventure
della vita". Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, ha
ringraziato Di Carlo per il dono all'Aquila. "Chi viene nella
nostra citta' - ha detto Cialente - e' giusto che sappia che
questa e' la citta' del rugby".