#Regeni: #Amnesty, Torturato come attivisti uccisi in #Egitto #veritapergiulioregeni @GiulioSiamoNoi

Organizzazione punta il dito contro Agenzia Sicurezza Nazionale

13 Luglio 2016   10:23  

"La sparizione forzata di Giulio Regeni ha attratto l'attenzione dei mezzi d'informazione di ogni parte del mondo. Le autorità egiziane si ostinano a negare qualsiasi coinvolgimento nella sua sparizione e uccisione, ma Amnesty International rivela le similitudini tra i segni di tortura sul suo corpo e quelli sugli egiziani morti in custodia dello stato. Ciò lascia supporre che la sua morte sia stata solo la punta dell'iceberg e che possa far parte di una più ampia serie di sparizioni forzate ad opera dell'Nsa e di altri servizi d'intelligence in tutto il Paese".

Lo afferma la stessa Amnesty International in un nuovo rapporto in cui denuncia centinaia di persone scomparse e torturate dai primi mesi del 2015 in un'ondata di repressione brutale in Egitto. 

Amnesty punta il dito contro l'Agenzia per la sicurezza nazionale (Nsa) che si rende responsabile di rapimenti, torture e sparizioni forzate nel tentativo di incutere paura agli oppositori e spazzare via il dissenso pacifico.

Il rapporto, intitolato "Egitto: 'Tu ufficialmente non esisti'. Sparizioni forzate e torture in nome del contrasto al terrorismo", rivela una vera e propria tendenza che vede centinaia di studenti, attivisti politici e manifestanti, compresi 14enni, sparire nelle mani dello Stato senza lasciare traccia. Secondo le ong locali, la media delle sparizioni forzate è di 3-4 al giorno.

Di solito, agenti dell'Nsa pesantemente armati fanno irruzione nelle abitazioni private, portano via le persone e le trattengono anche per mesi, spesso ammanettate e bendate per l'intero periodo.

"Questo rapporto rivela le scioccanti e spietate tattiche cui le autorità egiziane ricorrono nel tentativo di terrorizzare e ridurre al silenzio manifestanti e dissidenti", ha dichiarato Philip Luther, direttore del programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.

"Le sparizioni forzate sono diventate uno dei principali strumenti dello stato di polizia in Egitto. Chiunque osi prendere la parola è a rischio. Il contrasto al terrorismo è usato come giustificazione per rapire, interrogare e torturare coloro che intendono sfidare le autorità".

Luther ha poi aggiunto che "le autorità egiziane si ostinano a negare l'esistenza del fenomeno delle sparizioni forzate, ma i casi descritti nel nostro rapporto forniscono ampie prove del contrario".

Il rapporto descrive in dettaglio i casi di 17 persone sottoposte a sparizione forzata, detenute illegalmente per periodi varianti da diversi giorni a sette mesi, tagliate fuori dal mondo esterno e private di contatti con avvocati e familiari e di qualsiasi supervisione giudiziaria.

Inoltre comprende drammatiche testimonianze delle torture praticate durante sessioni d'interrogatorio che possono durare fino a sette ore, allo scopo di estorcere "confessioni" che verranno poi usate come prova durante gli interrogatori ufficiali davanti al giudice e che condurranno alla condanna. In alcuni casi, sono stati torturati anche dei minorenni.

 

VERITA' PER GIULIO REGENI

Da febbraio 2016 è stata lanciata una campagna per non permettere che l'omicidio del giovane ricercatore italiano finisca per essere dimenticato, per essere catalogato tra le tante "inchieste in corso" o peggio, per essere collocato nel passato da una "versione ufficiale" del governo del Cairo.

Qualsiasi esito distante da una verità accertata e riconosciuta in modo indipendente, da raggiungere anche col prezioso contributo delle donne e degli uomini che in Egitto provano ancora a occuparsi di diritti umani, nonostante la forte repressione cui sono sottoposti, dev'essere respinto.

"Verità per Giulio Regeni" è diventata la richiesta di tanti enti locali, dei principali comuni italiani, delle università e di altri luoghi di cultura del nostro paese che hanno esposto questo striscione, o comunque un simbolo che chieda a tutti l'impegno per avere la verità sulla morte di Giulio.

Per comunicare la propria adesione (inviando una foto dello striscione esposto) è possibile inviare un'email a: action@amnesty.it 

Scarica il file dello striscione (412.17 KB)

Scarica i materiali per promuovere la campagna sui social network (95.1 KB)


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campagna "Verità per Giulio Regeni"
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