Remo Gaspari, il ricordo di Gino Milano

20 Luglio 2011   10:59  

"La distanza di appena una settimana fra il discorso pronunciato in Consiglio regionale da Remo Gaspari in occasione della consegna della medaglia "Aprutium" e la sua inaspettata scomparsa, accrescono il valore di quelle sue autorevoli parole, elevandole quasi a rango di lascito spirituale". Cosi' ricorda l'ex ministro il consigliere regionale Gino Milano, presidente dela commissione di vigilanza e capogruppo di Alleanza per l'Italia.

"In quella circostanza - prosegue - il personaggio Gaspari, uomo di partito e uomo delle istituzioni, profondamente radicato alla sua terra e artefice del suo destino politico, aveva sottolineato un aspetto fondamentale della personale vicenda umana e politica e del contesto in cui e' maturata. Mi riferisco - spiega il consigliere - al richiamo forte e quasi ridondante al tema dell'unita'. 'Lo sviluppo dell'Abruzzo e' stato realizzato dall'unita' degli abruzzesi... il successo dell'Abruzzo e' dovuto alla sua unita'' - aveva detto. Un'unita' tenacemente cercata, realizzata e vissuta tra la gente e nelle istituzioni, ma anche un'unita' che nel tempo attuale e' venuta sempre piu' meno, tanto da indurlo a dire che 'bisogna cercare di ripristinare questa unita' operativa di tutti i rappresentanti della Regione', impegnandosi a fare il meglio possibile, senza guardare agli interessi privatistici e di partito. Forse e' proprio questo il suo testamento politico piu' significativo, su cui oggi tutti dovremmo misurarci e riflettere, al di la' di ogni facile retorica dell'esaltazione di un grande personaggio che non e' piu' fra di noi.

Credo che l''unita'' cui si riferiva Gaspari sia stata una meta impegnativa, faticosa, che allora riusciva ad essere generata e perseguita anche nell'agone dello scontro ideologico e che oggi, pur essendo quest'ultimo molto affievolito, rischia di restare soffocata dallo scontro degli interessi particolaristici e delle logiche di partito, divenute tanto ingombranti quanto esiziali per la dialettica democratica, sempre piu' asfittica. L'assunzione di responsabilita', il senso delle istituzioni, il rispetto della cittadinanza e del momento partecipativo, hanno costruito al seguito di uomini politici come Gaspari un tessuto di relazioni e di valori fondati sull'etica della condivisione. Quasi una dimensione antropologica cui attingere la motivazione del 'fare', per la propria terra, per la comunita' di appartenenza e per l'Italia.

Quest'unita' - conclude Milano - possiamo e dobbiamo ritrovare nel momento presente, perche' come ci ha ricordato l'uomo politico, soltanto se questo comune sentire torna ad essere preminente nel mondo politico, l'Abruzzo e l'Italia possono riprendere uno sviluppo di cui - come era solito ripetere - 'hanno tanto bisogno i nostri ragazzi, che sono il nostro futuro, l'avvenire della nostra fatica'".


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