Retata di Natale a Cortina: cinepanettone indigesto per i pezzenti con la Maserati

05 Gennaio 2012   12:21  

Aveva urlato niente meno che allo stato di Polizia,  l'ex sottosegretaria del governo Berlusconi, Daniela Santanchè, assidua frequentatrice di Cortina: ''Non mi piace questo metodo dei blitz da polizia fiscale - aveva tuonato - da elenco di proscrizione, fatti in un modo che sortiscono l'effetto di far scappare i turisti da una località come Cortina''.

E stessa indignazione civica aveva spinto il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, a farne anche una questione di bon ton: ''Quella di Cortina - ha detto - rientra più in una operazione politica e mediatica di carattere straordinario e propagandistico che non in un lavoro serio e organico di tipo ordinario, fatto con sobrietà, riserbo e serietà''.

Sarà, ma la pur intrusiva e poco riservata operazione della Guardia di Finanza nel buen retiro vacanziero dei ricchi e gaudenti italiani benestanti, ha dato ottimi frutti. A tutto vantaggio dei cittadini onesti che pagano le tasse.

L'operazione condotta da 80 agenti per effettuare i controlli in 35 esercizi commerciali, su un totale di quasi 1.000 presenti nella località turistica delle Dolomiti, ha portato infatti ai seguenti e in fondo poco sorprendenti risultati: sono state controllate le dichiarazioni dei redditi di gente che girava con Scaglietti, 599, Porsche Panamera Turbo, per un totale di 251 supercar.

Ebbene: su 133 auto di lusso intestate a persone fisiche, spiega l'Agenzia delle Entrate del Veneto, 42 appartengono a cittadini che fanno fatica a 'sbarcare il lunario', avendo dichiarato non più di 30.000 euro lordi di reddito, mentre 16 auto di lusso sono intestate a contribuenti che hanno dichiarato meno di 50.000 euro lordi.

Per dire: possedere ed usare una Maserati o una Ferrari con quel misero reddito significherebbe non mangiare e dormire sotto un ponte, per poter fare il pieno di carburante, pagare bollo, assicurazione e tagliando.

Gli altri 118 superbolidi sono poi intestati a società che sia nel 2009 sia nel 2010 hanno dichiarato in 19 casi di essere in perdita, mentre in 37 casi hanno dichiarato meno di 50.000 euro lordi.

La cosa più curiosa è anche il fatto che nel giorno del blitz gli incassi di negozi, ristoranti di Cortina e locali sono magicamente aumentati. E questo perché con tutti quei finanzieri  tra le scatole  i negozianti sono stati costretti con la pena nel cuore a emettere più scontrini del solito. I ristoranti nel dettaglio hanno registrato incrementi fino al 300% rispetto allo stesso giorno dello scorso anno (+110% rispetto al giorno prima), i commercianti di beni di lusso fino al 400% rispetto allo stesso giorno dello scorso anno (+106% rispetto al giorno prima), i bar fino al 40% rispetto allo stesso giorno dello scorso anno (+104% rispetto al giorno prima).

Del resto i residenti a Cortina, e titolari di pur floride attività commerciali e imprenditoriali, non se devono passare proprio bene. Almeno stando alle loro dichiarazioni dei redditi. Scandagliando le statistiche fiscali pubblicate sul sito del Dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia si scopre infatti che il 51,2% dei quasi quattromila contribuenti dichiara un reddito inferiore a 20.000 euro l'anno. I paperoni? Pochissimi, poco più di un centinaio quelli che dichiarano un reddito superiore ai 100.000 euro l'anno, il 2,6% dei contribuenti.

Insomma di Cortina c'eravamo fatti un'idea sbagliata, complici gli stucchevoli cinepanettoni dei Vanzina, dei De Sica e dei Boldi.

Altro che alcova dorata della peggior fauna di italiani ricchi, cafoni, vitelloni e gozzoviglianti.

Cortina è un ritrovo di morti di fame, di gente che soffre e tira a campare con grande fatica. Da qui forse l'indignazione e l'afflato solidale da parte degli onorevoli Cicchitto e Santanchè, da sempre sensibili alle tematiche sociali.


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