Reti fognarie, è di nuovo emergenza inquinamento a Fosso Marino a Vasto

10 Luglio 2011   12:08  

"Da quanti anni il problema Fosso Marino esiste con grave danno alla salute pubblica e con uno sperpero senza soluzione di continuita’ di pubblico denaro tutte le volte che in estate le esondazioni  di ogni tipo di acqua e liquami tracima invadendo l’arenile?". E' la domanda, retorica, che si pine Ivo Menna della lista La Nuova Terra.

"Famosa al tempo del potere di Prospero fu la frase di Tagliente che in un impeto di furore pronunciò 'Vasto e’ una fogna!' riferendosi proprio ai liquami che fuoriuscivano in quel tempo d’estate sulla spiaggia contigua. Ma ogni amministrazione, di destra o di altra natura, con i soliti programmi fumosi che ogni quinquennio presentavano agli sprovveduti elettori si sono ritrovati con questo dramma sanitario.

Perché? La ragione è semplice. Nella cultura della deregulation ognuno fa ciò che vuole del territorio poiché le regole non ci sono piu’. Gli organi preposti al controllo e al rispetto delle leggi sono latitanti, le amministrazioni sono aziende e devono fare cassa. Nel frattempo accadono i drammi ambientali come fosso marino. In questo clima scatta l’emergenza.  

Un costume italiota - prosegue Menna - quando ci troviamo di fronte a tragedie e disastri ambientali, nella assenza di una cultura della prevenzione e dello studio del territorio. Non è forse un disastro ambientale ed economico l’aver voluto massicciamente indirizzare lo sviluppo urbanistico delle seconde, terze e quarte abitazioni verso Vasto Marina e sulle colline ridenti di un paesaggio agricolo con una vegetazione e coltura agricola e di verde unica nel suo genere? Chi  ha deciso tutto cio’? Ma soprattutto,  chi lo ha contrastato? Nessuno del potere politico, se non alcune voci come la nostra che da molti anni denuncia l’assenza della cultura della prevenzione e del rispetto di regole, ambiente, cultura. Rivedete il programma della nostra lista alla pagina 2 e leggerete che tra le priorita’ assolute per la citta’ vi erano il risanamento dell reti idriche e fognarie come impegno decisivo e prioritario e la prevenzione su terreni sottoposti a rischio dissesto.

Qualcuno nel passato o nel presente ha dichiarato forse che esiste un problema di dissesto in questa citta’? E che proprio la massiva cementificazione su terreni fragili avrebbe sicuramente comportato questa sciagure?

Chi pagherà i danni di immagine turistica, di costi economici per riparare e risanare le reti fognarie e bloccare definitivamente il ripetersi di questo fenomeno gravissimo?

Una domanda che spesso ci facciamo ma alla quale nessuno da risposte.

Chi ci risarcirà di quel meraviglioso paesaggio che ora ci viene negato a causa di orrende costruzioni anche turistico alberghiere non solo sul mare ma sulla collina? Vasto citta’ di cultura e di arte, il cartello apposto all’ingresso della citta’, suona come nota stonata quando si mostrano questi fenomeni di una azione umana tesa solo al mercato immobiliare, al profitto e alla rendita parassitaria.

Lo stesso accade per i residence di una certa borghesia mercantile vastese o di parvenu di nuovo censo, che costruisce a pochi metri dal mare sui famosi accessi al mare che una volta pubblici e ora di proprietà private, sotto il silenzio complice della maggioranza del popolo vastese. E questo sotto gli occhi di tutti.

Stamane la SASI e l’amministrazione si sono incontrati per porre, speriamo, finalmente la questione fosso marino come elemento discriminante di questa amministrazione che pure ci vede se non alleati almeno disposti a dare un aiuto in termini di cultura ambientalista, di nuova ecologia e nuova economia che dovrà guardare al territorio come una parte dei beni comuni come acqua, sole, mare, terra e aria.

Leggo che la SASI tra gli obiettivi posti nella sua carta contro gli sprechi dichiara che l’acqua di rubinetto va incentivata e usata per usi alimentari essendo qualitativamente migliore dell’acqua in bottiglia o minerale; e che diventa importante ripristinare le fontanelle che nel corso degli ultimi 30 anni sono state soppresse per garantire i profitti dei supermercati imponendo l’acquisto di acque minerali.

Bene! hanno accolto la proposta della nostra lista che nel programma su Vasto aveva come impegno dichiarato che avrebbe ripristinato le fontanelle di acqua potabile. Aspettiamo - conclude Menna - che cio’avvenga presto". 


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