Riccardo Alinovi ''Vi spiego il ''sistema'' della politica corrotta abruzzese''

Intervista al consigliere dimissionario di Vasto

25 Marzo 2011   14:02  

Nell'intervista telefonica Riccardo Alinovi, ex-vice presidente del consiglio comunale di Vasto, spiega le ragioni delle sue dimissioni e della sua decisione di dire basta con la politica, o almeno quella di palazzo, quella dei partiti e dei comitati d'affari.

Denuncia nell'intervista: l'Abruzzo non è un'isola felice, la politica è diventata un ''sistema'', dove quello che conta è l'interesse e l'arricchimento personale,  curare gli affari degli imprenditori e delle lobby che sponsorizzano i vari esponenti politici. Il bene comune è all'ultimo posto nei pensieri di chi comanda. E' grave, afferma poi, che non ci si renda conto che soprattutto nell'area vastese la camorra è presente, fa lauti affari, soprattutto nel settore immobiliare e nell'edilizia, e sta cominciando ad avvelenare la società. C'è anzi una sospetta sottovalutazione del fenomeno a tutti i livelli.

Alinovi da tempo denunciava il fatto che la politica e la società di Vasto è fortissimo rischio di infiltrazione camorristica, ed è stato più volte minacciato in forma anonima.

"Nessuno dica che Vasto è un'isola felice – aveva spiegato Alinovi nel 2010 al sito vastoweb.com durante un consiglio comunale - ho denunciato una serie di fatti preoccupanti, testimoniati dai dati del Ministero degli Interni e dell'associazione antiracket e antiusura Codici.

A Vasto, nel 2007, 8 persone sono state arrestate per associazione a delinquere. C'erano anche esponenti del clan Giuliano di Napoli. Sempre nel 2007, è stato arrestato un latitante pluripregiudicato ed esponente di spicco del clan Aprea.

Prima erano accaduti altri fatti rilevanti: nel 2004 erano finite agli arresti due persone sempre appartenenti agli ambienti della camorra, una in un residence della città, l'altra nell'entroterra vastese. A questo dobbiamo aggiungere che, nel territorio a noi vicino, in manette è finito a Pizzoferrato un esponente di spicco del clan dei Casalesi.

Non si dimentichi - ricorda Alinovi - che a Vasto, tre anni fa, 9 persone sono state arrestate per associazione a delinquere. Di questa consorteria facevano parte esponenti della 'ndrangheta calabrese.''

Ha annunciato di voler lasciare la politica. Alinovi era salito alla ribalta delle cronache per le sue battaglie contro la cementificazione, l'abusivismo, la corruzione, per aver di conseguenza subito ripetute minacce e aggressioni.

"Lascio la politica" ha spiegato senza senza mezzi termini. "perchè a Vasto non la si fa per il bene comune, come ho fatto io, anche mettendo a repentaglio la mia incolumità personale. Mi sono sentito abbandonato nella mia lotta per il rispetto delle regole.

A volte, e l'ho constatato di persona, nelle istituzioni regnano l'indifferenza e l'illegalità.

Provo una forte delusione, se penso a questi cinque anni di esperienza politica. Ma, anche se per motivi di lavoro spesso sono a Rimini, resterò legato a Vasto, dove tornerò a impegnarmi nel Tribunale dei diritti del malato".

E ancora: ''Quello che ho visto in questi anni, il marcio che c'è, mi ha fatto soffrire. Ho capito che l'interesse principale del politico di turno è quello personale''.


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