Ricorso fallito per l'Ater: dovrà pagare al Comune 1,5 milioni di Imu

Da stabilire solo la modalità di pagamento

22 Agosto 2013   10:24  

Non ha avuto esito positivo il ricorso presentato lo scorso anno dall'A.T.E.R contro il conto dell'Imu presentato dal Comune di Pescara.

Il Tar ha infatti respinto il procedimento, obbligando l'ente gestore delle case popolari a versare una pesantissima imposta sugli immobili, che sommata a sanzioni ed interessi ammonta complessivamente a più di 1,5 milioni di euro (aliquota al 5,8 per mille), un conto salatissimo che, con ogni probabilità, costringerà a rivedere molti canoni di locazione, o addirittura a vendere alcune proprietà.

Il Comune ha ora la sola esigenza di stabilire con quale modalità dovrà essere pagata l'imposta, ossia se avviare le pratiche con un accertamento fiscale oppure arrivare ad un accordo con l'azienda che potrebbe determirare un pagamento rateale.

In linea teorica, l'A.T.E.R potrebbe ancora appellarsi al Consiglio di Stato, ma gli eventuali margini di manovra sono a questo punto alquanto ridotti, se si considera che il Tar ha già di fatto smontato tutte le contestazioni presentate dall'azienda, confermando la piena legittimità della richiesta avanzata dal Comune.

Secondo l'avvocato Lorenzo Del Federico, legale dell'A.T.E.R, in ogni caso "il Comune non ha chiarito le ragioni per cui per gli immobili di proprietà dell'azienda é stata presentata un aliquota di imposta differenziata rispetto alle altre abitazioni principali, specialmente in virtà della loro funzione sociale. In più, non si é considerato il fatto che lo Stato aveva rinunciato alla propria quota di imposta sugli alloggi popolari".

 


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