Ricostruzione, "Chiodi è un rammollito". E Lavitola puntava ad essere commissario

Le intercettazioni nell'inchiesta di Pescara

20 Ottobre 2011   11:51  

Alcuni stralci delle intercettazioni telefoniche pubblicate da La Repubblica svelano come il facciendiere Valter Lavitola, amico intimo del premier Silvio Berlusconi, tramasse per ottenere il posto di commissario alla ricostruzione post-terremoto.
Il colloquio, risalente al 17 novembre 2009, è tra Francesco Colucci, questore alla Camera dei Deputati, e il Lavitola.

L'INTERCETTAZIONE TELEFONICA

E' Colucci a proporre a Lavitola il posto di commissario, prospettandogli gli infiniti vantaggi.

Colucci: "Tu gli ordini li ricevi solo da una persona che poi ti incula sempre. Bertolaso si è dimesso e beh, dico, con le tue inventive, le tue capacità, il tuo entusiasmo, le tue esperienze non potresti fare il commissario a L'Aquila?".

Lavitola: "Ma no, l'Aquila a me...".

C. "Ma lì è una cosa seria, e lì che rilanci, se uno sa fare come sai fare tu, ti rilanci e vai ai sette cieli".

L. "Commissario solo all'Aquila o alla Protezione civile?".

C. "No all'Aquila, alla Protezione civile no, perché ti metteresti dentro un merdaio, dai rifiuti alle madonne eccetera che è meglio stare alla larga, non a caso ho detto all'Aquila. Sai che significa, che tu saresti padrone dell'Abruzzo".

L. "Glielo posso dire... ".

C. "Perché adesso è inutile che mette Chiodi. Chiodi non farà un cazzo, perché Chiodi è un rammollito, è uno che non ha entusiasmo nelle cose, vedi come sta amministrando 'sta Regione, per fare una norma ci mette dieci anni. Ma tu diventi il punto di riferimento dell'Abruzzo che va ogni giorno sui giornali".


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