Ricostruzione, D'Alema: "Testimonianza governo del non fare". Alemanno: "Trasferiamo uffici da Roma"

10 Luglio 2011   03:10  

"L'Aquila è la testimonianza concreta del governo del non fare". Lo scandisce a chiare lettere Massimo D'Alema, presidente del Copasir ed ex premier, intervenendo alla Festa del Pd a L'Aquila, nella quale è stato intervistato dal nuovo direttore de Il Centro Sergio Baraldi.

"Berlusconi - dice - ha scelto questa città come occasione di spot finito il quale sono rimasti i problemi. Il problema di recuperare uno dei centri storici più importanti d'Italia non è stato neanche affrontato".

A riguardo della proposta di legge popolare da poco approdata all'esame del Parlamento D'Alema ha detto: "Non so che possibilità ci siano per approvarla, siamo in un momento di forte confusione parlamentare".

Riguardo alle difficoltà incontrate dal Comune, e anche dal sindaco Cialente nel rapporto con la sua maggioranza, ha detto che il Comune è "l'istituzione che è stata più vicina ai cittadini, ma non essendo aquilano non posso giudicare".

Sollecitato dai cronisti, poi, sulla sentenza relativa al Lodo Mondadori ha detto: "Le sentenze vanno rispettate. Questa è la conferma in Appello di quanto affermato in primo grado. Berlusconi ha acquisito Mondadori con la corruzione di un giudice. In Italia non è facile affermarlo, ma queste sono le regole, è la giustizia".

A poca distanza, a Bazzano, è stata invece la volta del sindaco di Roma Gianni Alemanno, intervenuto al convegno 'L’Aquila rinasce dalle sue montagne' organizzato nell'ambito del Salone della ricostruzione. “Fin dall’inizio - ha detto - abbiamo considerato L’Aquila una sorta di città gemellata con Roma. Per la ricostruzione ragioniamo in tempi ampi, dal punto di vista del trasferimento di alcune funzioni che vengono dalla realtà-Capitale, alcuni uffici che servano ad aiutare e supportare lo sviluppo del capoluogo abruzzese”.

“Il rilancio - ha spiegato il sindaco della capitale - non passa necessariamente per la montagna. Il grande fattore di sviluppo in termini di ambiente  offre la possibilità di creare occasioni di economia alternativa. La ricostruzione rappresenta un laboratorio di diversi modelli di sviluppo dopo il tramonto del nucleare e la richiesta pressante di sviluppo dal punto di vista ambientale. Un’economia diversa che si appoggia anche ad altri fattori come cultura, industria, alta tecnologia, che può avere nell’energia alternativa e nell’ambiente un grande fattore di sviluppo”.

“Lo sforzo del Governo - ha poi detto riferendosi alla ricostruzione - è stato grande e attualmente questa è la fase più difficile. È importante che gli Enti locali vengano sostenuti. È necessario l’aumento di collaborazione e di interscambio fra loro e il Governo centrale. Non bisogna fare l’errore di dar vita a sterili polemiche ideologiche che rallentano tutto”.

(MS)


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