Ricostruzione, Di Stefano: "Nessuno usi L'Aquila come uno spot, ci serve solo seria programmazione"

I soldi che ci sono sono quelli rischiati dal fondo, si potrebbe dire.

La Cassa Depositi e Prestiti esaurita ad ottobre, fondi bloccati, e nessuna certezza per il futuro.

L'assessore alla ricostruzione Piero Di Stefano fa i conti: "Il plafond CDP è finito e i contributi emessi li abbiamo dovuti ritirare per trasfromarli in contributi diretti. Questo è stato possibile con lo sblocco di 150 milioni del Commissario, soldi che non ci aveva mai trasmessi"

Altri 50 milioni dovrebbero arrivare in questi giorni.

Soldi questi pressoché tutti impegnati. A questo, per il 2013 si aggiungeranno 660 milioni definiti dalla delibera Cipe  di cui si attende l'esecutività. 

"Tutto questo è arrivato grazie alla gestione stralcio del Ministro Barca e dell'ingegner Mancurti, e la delibera Cipe su cui ha lavorato il dott. Paolo Aielli, altrimenti eravamo senza risorse. Io lo segnalavo da giugno, ho fatto lettere a Chiodi dicendo che il plafond CDP si stava esaurendo, e il Commissario annunciava di agire, e non lo ha fatto".

La delibera Cipe mette altri 300 milioni per le stesse finalità, che potrebbero essere usati già nel 2013.

Per gli anni futuri, programmazione assente al momento: "Solo con un aflusso certo di risorse possiamo programmare, e quello che serve è rifinanziare la Cassa depositi e Presititi".

E poi aggiunnge: "La campagna elettorale non usi la nostra città come uno spot. La verità è quella che raccontiamo noi, stiamo ora risalndo la china dopo una gestione confusionaria. L'emergenza è stata ben gestita, poi c'è stata una pessima fase: regole errate, coaiticità, indeterminatezza procedurale, ora stiamo rislando la china. Ma con il prossimo Governo dovremo sederci e chiedere quanto ci date. Fare quello che si è fatto in Emilia."

E Di Stefano sottolinea "Chiodi ha grandi colpe, se nulla poteva fare almento poteva fare squadra con Vasco Errani" che per l'Emilia in Cassa Depositi e Prestiti ha messo dentro ben 12 miliardi di euro.

di Barbara Bologna