Ricostruzione, Letta: "Con la pazienza necessaria rifaremo L'Aquila"

08 Aprile 2011   15:30  

"Sappiamo che non finisce domani e che i tempi per una citta' d'arte come L'Aquila e per un centro storico cosi' antico, articolato, compatto saranno necessariamente difficili". Lo ha detto il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri , Gianni Letta, intervendo questa mattina alla cerimonia di riapertura al pubblico dell'abbazia di San Clemente (Pescara), restaurata dopo il terremoto del 6 aprile 2009.

Sapendo che i tempi sarebbero stati lunghi, ha osservato Letta, "abbiamo affrontato l'emergenza della prima ora in maniera diversa rispetto ad altri terremoti, non fornendo piccoli alloggi o container o tende, ma case confortevoli, non per sostituire le new town alla vecchia citta' o dare un altro centro di aggregazione perifierico in sostituzione di quello storico, ma solo per consentire un confortevole alloggio per la durata necessaria a restituire il centro storico al suo antico splendore e alla vita palpipante della comunita' aquila. Questo vogliamo fare e faremo con il concorso e la collaborazione di tutti e con la pazienza necessaria per quei tempi che nessuna bacchetta magica potra' mai comprimere ma che non significano abbandono, resa, rinuncia perche' noi ricostruiremo L'Aquila cosi' come questa l'abbazia che e' una meraviglia, un miracolo, piu' bella di prima".

Gianni Letta, ha ringraziato poi il presidente della Regione Gianni Chiodi "per l'impegno, la fatica e la passione con cui svolge anche il suo incarico di commissario per la ricostruzione". Chiodi, ha fatto notare Letta, e' "bersaglio e oggetto di polemiche che non devono meravigliare nessuno perche' sono naturali ma sono da superare ogni volta grazie all'amore che abbiamo per la regione e all'impegno che tutti abbiamo preso perche' possa risorgere".

Letta ha chiarito che "non e' vero che non si e' fatto nulla e che si e' in ritardo. E' vero che non sono ancora spuntate le gru nel centro storico dell'Aquila, che e' ancora deserto e silente e stringe il cuore a passarci, ma e' stato fatto il lavoro di preparazione e progettazione e organizzazione di normativa senza il quale non si possono aprire i cantieri e portare le gru. Oggi quel lavoro e' quasi completato. E' normale che in un momento del genere ci siano opinioni diverse e che ci si possa confrontare e anche scontrare per sostenere la propria tesi ma dopo il momento dialettico del confronto si ritrovi l'unita' di intenti, e l'unione degli spiriti e degli sforzi per individuare la via della collaborazione".

E dopo aver partecipato alle celebrazioni di due giorni fa, promosse nel secondo anniversario del sisma, Letta crede che si sia creato uno "spirito nuovo, cioe' sia tornato lo spirito dei primi giorni", contrassegnato da una grande collaborazione e unione. "La prima fase, la piu' dolorosa e drammatica - ha proseguito - e' finita e subentra una fase piu' lenta, piu' lunga, piu' difficile". A Castiglione, ha fatto notare poi il sottosegretario, "abbiamo assistito a un miracolo", con la riapertura dell'abbazia di San Clemente in due anni e due giorni, e il taglio del nastro di oggi "da' speranza, fiducia e certezza" in merito alla ricostruzione. Noi abruzzesi scampati al terremoto - ha concluso - dobbiamo un grazie a chi si sta spendendo con impegno per riportare L'Aquila allo splendore antico".


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