Ricostruzione: "Rettore, sa che fine hanno fatto i quattro saggi?"

28 Luglio 2011   12:57  

Il saggio della montagna si potrebbe pensare, colui che dall'alto assicura nozioni fondamentali per il popolo sottostante.

Certo i saggi, si sa, parlano poco, e quando parlano le oro parole hanno grande peso.

I nostri saggi devono aver interpretato così il loro ruolo, poche parole, ma sono state fondamentali?

I saggi sono quattro: Vittorio Magnano Lampugnani, urbanista, Cesare Trevisani, vice presidente per le infrastrutture logistica e mobilità di Confindustria, Paolo Leon, economista e professore ordinario di Economia pubblica presso la facoltà di Economia dell'università degli studi di Roma tre e Aldo Bonomi sociologo, dirigente dell'Istituto di ricerca Aaster (associazione agenti sviluppo territorio, Milano).

I saggi però le poche parole, di solito, le dicono gratuitamente, invece i nostri, per le loro poche parole, di soldi ne hanno ricevuti in buona quantità.

Le loro tracce si perdono all'ultimo intervento marzo 2011 con le Linee di indirizzo strategico per la ripianificazione del territorio (marzo 2011) prima di allora il loro intervento si fa risalire all'ottobre 2010 con poche pagine scritte delle Azioni a breve termine.

Ora per queste attività risultano aver percepito: Leon Bonomi 18.000 euro a testa e Lampugnani con 15.600.  Per Trevisani al momento non risultano compensi (dati della Struttura commissariale).

E ora dove sono i saggi? Una loro parola sapiente quando tornerà? E' un mistero che resta insoluto.


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