Nella cronaca di Modenaonline la protestra sotto la regione dei terrempotati emiliani.
Il gran giorno è arrivato. I terremotati della Bassa di Modena, riuniti sotto il cappello del Comitato Finale Emilia Terremotata protesta, sono in presidio questa mattina in via Aldo Moro a Bologna.
Si sono presentati in 150 per portare la protesta davanti al palazzo della Regione.
I terremotati hanno le idee chiare e fanno richieste precise: una zona franca come a L'Aquila, meno burocrazia per accedere ai contributi per la ricostruzione e basta con gli studi di settore.
La protesta parte dal basso e non vuole essere strumentalizzata dalla politica. Sindaci e candidati - fanno sapere gli organizzatori - sono i benvenuti, a patto però che presentino solo loro stessi.
L'obiettivo è evitare strumentalizzazioni politiche, soprattutto nel momento più caldo della campagna elettorale.
"Comunque andrà sarà un successo - scrive il Comitato su Facebook - Il 21 gennaio ci siamo trovati in 10 , senza forza e speranza , ora alla vigilia della manifestazione di Bologna grazie a voi, gente comune come noi che ci avete dato fiducia da subito ed in breve tempo siamo diventati tanti, abbiamo lavorato molto , girato in molte piazze e preparato insieme a validi tecnici un documento che consegneremo domani al commissario , che è il nostro vanto
E' chiaro e sintetico, ma punta nella direzione giusta: sbloccare la macchina infernale burocratica che ha fermato tutto. Noi delle proposte ne abbiamo diverse. L'unico rammarico è quello di non essere riusciti a coinvolgere Rovigo e Mantova province terremotate come le nostre".
E sulla politica: "La manifestazione di Bologna è organizzata da "normali" terremotati , l'adesione di eventuali personaggi pubblici deve essere vista come protesta dei signori stessi verso un immobilismo istituzionale talmente marcato da far alzare in piedi un popolo laborioso e tranquillo come quello Emiliano".
