Ricostruzione, il Commissario fa il punto e ribadisce: "Ci vorranno venti anni, ma si ricostruirà"

27 Gennaio 2012   15:57  

Per smentire la voce che la ricostruzione dell'Aquila e' ferma, dopo il terremoto del 2009, il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, nonche' commissario delegato per la ricostruzione, ha messo in evidenza che migliaia di persone sono tornate a casa, "dopo che le case sono state riaggiustate", e ha mostrato i dati ufficiali in suo possesso. Nel 2009, ha detto, 27.788 persone usufruivano del contributo di autonoma sistemazione, mentre oggi sono 11.777; 6.165 persone, poi, erano in albergo e oggi sono 382; e ancora 1.137 persone erano nelle caserme e oggi sono 177. Il 6 aprile 2009, questo il dato globale sull'assistenza alla popolazione, 67.459 persone erano senza casa, a gennaio 2012 33.439 persone sono rientrate a casa.

Per quanto riguarda la ricostruzione del centro storico, ha aggiunto, "solo oggi il Comune dell'Aquila avrebbe reso pubblico il Piano della ricostruzione del centro storico, anche se non lo abbiamo ancora visto. E' un dibattito sterile dire se e' giusto farlo o meno, perche' e' legge da almeno tre anni e a L'Aquila e' bene che la legge esista e si rispetti perche' le tentazioni di non rispettarla sono enormi e ci sono interessi giganteschi".

Chiodi ha parlato anche della rimozione delle macerie: negli ultimi tre mesi c'e' stato un aumento della rimozione del 133 per cento e nel mese di dicembre sono state rimosse 16mila tonnellate di macerie (mentre la media dei primi nove mesi del 2011 e' stata di circa 6mila tonnellate).

"Ho fissato l'obiettivo al soggetto attuatore - ha annunciato Chiodi - di 40mila tonnellate di macerie al mese e l'ultima stima di macerie esistenti e' pari a due milioni e mezzo di tonnellate".

Per quanto riguarda le somme residue disponibili sono pari a 1,472 miliardi di euro.

"Ci si possono mettere anche una ventina d'anni, ma L'Aquila si ricostruisce. Non c'e' dubbio".

Ne e' certo il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, commissario delegato per la ricostruzione, che e' sempre stato convinto della necessita' di molti anni per far rinascere il capoluogo di regione dopo il terremoto del 2009 anche se qualcuno "ha fatto pensare agli aquilani che si potesse ricostruire tutto in brevissimo tempo. Invece ci vorra' molto tempo, con molte difficolta' e complessita' - ha detto oggi alla stampa. Quello che manca a L'Aquila, ha aggiunto, e' il clima sereno e una comunita' che si stringe e questo e' dovuto anche al susseguirsi di momenti elettorali, prima la Provincia e ora il Comune".

Chiodi ha riconosciuto che la ricostruzione e' "lenta, cosi' come e' necessario, purtroppo", ma non e' ferma. "La filiera - ha spiegato poi - e' lenta perche' non si puo' sbagliare e ci sono delle responsabilita' molto grosse, e comunuqe stiamo cercando di accelerare".

Dai dati Cineas mostrati da Chiodi emerge che, per la ricostruzione privata, su 7.467 pratiche presentate al 31 agosto 2011 ne sono state esaminate con esito positivo il 45 per cento, per il 10 per cento c'e' stata necessita' di integrazione eil 34 per cento richiede tuttora una integrazione, mentre l'11 per cento e' in lavorazione.

Il dato Reluis e' dell'81 per cento di pratiche esaminate con esito positivo.

Chiodi ha anche sottolineato che "la ricostruzione pubblica a L'Aquila costerà il 20 - 25 per cento in meno rispetto a quella privata".

Per gli interventi gia' eseguiti sul patrimonio pubblico l'importo stanziato e' stato di 150 milioni, per quelli con gara pubblica indetta l'importo e' di 60 milioni e per i progetti gia' affidati la somma stanziata e' 244 milioni di euro, per quanto riguarda il Provveditorato opere pubbliche. 


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