Ricostruzione: prime reazioni sull'ipotetico "caso Piccone"

01 Marzo 2011   12:39  

Il senatore Pdl Filippo Piccone sarebbe indagato dalla procura distrettuale antimafia dell'Aquila con capo d'imputazione "associazione di stampo mafioso".
Si tratta di  una delicatissima indagine svelata da Giuseppe Caporale per Repubblica.it.

Filippo Piccone, sindaco di Celano, sarebbe stato il "contatto" che avrebbe permesso al clan del casalesi di "prendere appalti" della ricostruzione post-terremoto.

Il sostituto procuratore Antonietta Picardi ed il procuratore Alfredo Rossini portano avanti un'inchiesta ovviamente blindata.

LE PRIME REAZIONI

ore 12.00 Camillo D'Alessandro, capogruppo Pd in regione Abruzzo "Mi auguro che non sia vero, me lo auguro per L'Aquila, per l'Abruzzo. Al momento non ci sono riscontri. L'abruzzo non ha bisogno di altre inchieste che annienterebbero la fiducia degli abruzzesi per le istituzioni"

ore 11.58 "Ho appreso la notizia dalla stampa e sembra che le indagini siano della procura di Napoli. Non pronunciamo valutazioni in merito, ma siamo preoccupati." Sono le prime parole di Cesare D'Alessandro, vice capogruppo IDV in regione Abruzzo, sulle indiscrzioni realtive a Piccone. "Le infiltrazioni amfione nella ricostruzione ci sonos tate, ora sarà la magistratura a dirci quale è la verità."

ore 11.53 "Siamo assolutamente certi della totale estraneità del senatore Piccone alla vicenda riportata oggi dai giornali". E' quanto commenta in una nota il senatore PDL Fabrizio Di Stefano. "Non sarebbe nemmeno da commentare se non per il fatto che certa stampa sia a conoscenza di determinate notizie in maniera inspiegabile. E' proprio questo, allora, l'unico aspetto piu' preoccupante di questa storia".


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