Rientro #Marò Italia: L'India Boccia La Richiesta Di #Girone

Sentenza Tra Un Mese Circa

30 Marzo 2016   10:27  

Si è aperta all'Aja la prima giornata di udienza davanti al Tribunale arbitrale internazionale sulla richiesta italiana di far rientrare in patria il marò Salvatore Girone, tuttora trattenuto in India, per tutta la durata del procedimento arbitrale sulla giurisdizione della vicenda che vede lo stesso Girone e Massimiliano Latorre accusati di aver ucciso due pescatori indiani al largo del Kerala, il 15 febbraio 2012.

L'udienza è stata aperta dal presidente del Tribunale arbitrale, il russo Vladimir Golitsyn.

Poi la parola per l'Italia l'agente del governo italiano, ambasciatore Francesco Azzarello.

Nel pomeriggio toccherà alla parte indiana.

La sentenza è attesa tra circa 4 settimane.

Considerato che il procedimento arbitrale sul caso marò "potrebbe durare almeno tre o quattro anni", Salvatore Girone rischia di rimanere "detenuto a Delhi, senza alcun capo d'accusa per un totale di sette-otto anni", determinando una "grave violazione dei suoi diritti umani". Per questo il Fuciliere "deve essere autorizzato a tornare a casa fino alla decisione finale" dell'arbitrato.

Così l'ambasciatore Francesco Azzarello, agente del governo italiano, nell'udienza al Tribunale arbitrale che si è aperta stamani all'Aja.

Azzarello, detenzione Girone lede anche diritti Italia - Salvatore Girone "è costretto a vivere a migliaia di chilometri dalla sua famiglia, con due figli ancora piccoli, privato della sua libertà e dei suoi diritti. Il danno ai suoi diritti riguarda l'Italia, che subisce un pregiudizio grave e irreversibile dal protrarsi della sua detenzione, e dell'esercizio della giurisdizione su un organo dello Stato italiano". Lo ha ribadito davanti ai giudici del Tribunale arbitrale, l'ambasciatore Francesco Azzarello, ricordando che i marò - coinvolti nell'incidente dell'Enrica Lexie mentre erano in servizio antipirateria per conto dello Stato - godono dell'immunità. L'India tuttavia "non ha rispettato nemmeno il principio basilare del giusto processo" e cioè quello di "formulare un capo d'accusa".

'Italia ha solide motivazioni, nutre speranze' - "Non si tratta di essere ottimismi o pessimisti, ma ovviamente l'Italia nutre speranze, basate su solide motivazioni giuridiche e umanitarie, altrimenti non sarebbe venuta. Sarà poi il Tribunale arbitrale a decidere a favore o contro la richiesta italiana e in quali termini". Lo ha detto l'ambasciatore Francesco Azzarello, agente del governo italiano davanti al Tribunale arbitrare all'Aja, parlando con i giornalisti italiani a margine dell'udienza sul rientro di Salvatore Girone dall'India.

Legale Italia, Tribunale decida garanzie per rimpatrio - "L'Italia riconosce la necessità dell'India di avere garanzie" che Salvatore Girone ritorni in India, qualora il Tribunale arbitrale riconoscesse la giurisdizione indiana sul caso dei marò. E per questo invita il Tribunale a considerare di imporre "condizioni" per il suo rientro in patria, come quella di "consegnare il suo passaporto alle autorità italiane, di non viaggiare all'estero senza un permesso specifico e di riferire periodicamente alle autorità designate in Italia per tutto il periodo in questione", cioè fino alla fine dell'arbitrato. Lo ha detto Sir Daniel Bethlehem, membro del team legale italiano davanti al Tribunale arbitrale all'Aja.


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