Rifiuti: L'inchiesta resta a Pescara

01 Ottobre 2010   15:11  

Non sembrano esserci molti dubbi sul fatto che l'inchiesta sui rifiuti in Abruzzo resti saldamente nelle mani del pool di magistrati della Procura di Pescara.

La presunta richiesta da parte della Procura di Teramo, anche se smentita dalle parti interessate,  di acquisire il fascicolo relativo alla vicenda del bioessiccatore di Terrabianca é caduta nel vuoto. Pur trattandosi di questioni riguardanti il territorio teramano, i presunti reati sarebbero stati commessi a Pescara. Lo lascia intendere senza mezzi termini il procuratore capo Nicola Trifuoggi alla luce del gran lavoro portato avanti fin qui dagli uomini della squadra mobile di Pescara, coordinati da Nicola Zupo, e della capillare attività della Mantini prima, di Varone poi e nella fase finale con il coordinamento dello stesso Trifuoggi.

I dubbi sulla competenza territoriale erano stati manifestati anche dai legali del Senatore Paolo Tancredi, che in un comunicato fin troppo duro, avevano parlato di fantastiose congetture e manifestato perplessità sul rituale procedurale. Un vero e proprio attacco frontale alla Magistratura che preferisce non commentare, se ne riparlerà a metà ottobre quando Tancredi dovrà comparire davanti ai giudici. Da stabilire, invece, la data per l'interrogatorio al senatore Fabrizio Di Stefano che nel comunicare la sua indisponibilità per oggi ha anche fornito un ventaglio di date possibili. Intanto continuano a fioccare indiscrezioni su un'inchiesta molto più ampia delle misure fin qui annunciate, si attendono interessanti sviluppi nei prossimo giorni.


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