Rifiuti radioattivi: cinque arresti in Molise, c'è anche comandante carabinieri Atessa

Dodici indagati in tutto per corruzione in atti giudiziari

15 Dicembre 2011   12:41  

Sconcerto nel Chietino alla notizia dell'arresto, stamane in Molise, del capitano dei carabinieri Vincenzo Orlando, dal 19 settembre scorso al comando della compagnia dell'Arma di Atessa (Chieti). Posto ai domiciliari nell'ambito di un'inchiesta condotta dai colleghi del Noe di Campobasso e della Procura della Repubblica di Larino (Campobasso) sulla ex acciaieria 'Stefana' di Termoli (Campobasso).

Pugliese d'origine, ma da anni residente a Termoli, Orlando e' accusato di aver contribuito a falsificare una perizia richiesta dal Tribunale di Larino in vista della cessione dell'area dove insiste il sito industriale. Un'area piu' volte finita nella bufera perche' si sospetta che al suo interno, nel nucleo industriale di Termoli, siano stati interrati rifiuti radioattivi e quantitativi di eternit.

Con Orlando, molto conosciuto a Vasto dove, con i gradi di tenente e' stato in servizio sette anni, sono stati arrestati un sottufficiale della Guardia di Finanza, Salvatore Malerba (ai domicilari), l'avvocato Marco Bonacina, della societa' Gestore Servizi Energetici Spa, l'ex assessore di Termoli, Antonio Malerba e il manager del Cosib, Vincenzo Abiuso.

Coinvolto nell'inchiesta anche l'ex procuratore della Corte dei Conti del Molise, Giuseppe Grasso: per lui obbligo di dimora a Napoli. Le persone indagate sono in complesso dodici. Il reato piu' grave contestato e' quello della corruzione in atti giudiziari.

L'AVVOCATO DIFENSORE: ''VINCENZO ORLANDO NON E' ACCUSATO DI CORRUZIONE. SI TRATTA DI UN CLAMOROSO ERRORE GIUDIZIARIO''

"Il capitano dei carabinieri Vincenzo Orlando e' agli arresti domiciliari per una questione del tutto marginale rispetto all'inchiesta sulla ex acciaieria 'Stefana' di Termoli e non e'assolutamente accusato di falsa perizia e corruzione in atti giudiziari".

E' quanto dichiara all'Agi l'avvocato difensore del capitano Orlando, Giovanni Di Santo. "Il motivo per il quale il capitano si trova agli arresti domiciliari riguarda una questione di carattere privato di uno degli indagati, Antonio Malerba (ex assessore del comune di Termoli, ndr),assolutamente marginale rispetto all'inchiesta.

Questo - sottolinea Di Santo - risulta dalla notifica della misura cautelare, contro cui faremo subito ricorso al Tribunale del Riesame, in attesa dell'interrogatorio di garanzia. Orlando aveva un rapporto di carattere privato con Malerba per tutt'altre questioni e il fatto che il telefono di Malerba fosse sotto controllo ha portato al coinvolgimento di Orlando". 

Gli inquirenti avrebbero intercettato alcune telefonate tra Malerba e il capitano, il cui contenuto sarebbe stato "erroneamente interpretato dando origine alla richiesta della misura cautelare", secondo Di Santo.

"Chiariremo nelle sedi competenti e chiederemo lo stralcio della posizione di Orlando che, ribadisco, non e' accusato di falsa perizia e corruzione in atti giudiziari. Pensiamo che non ci siano neanche i presupposti per applicare la misura degli arresti domiciliari e per questo faremo subito ricorso al Riesame".

Il capitano Orlando, dal 19 settembre scorso al comando della Compagnia dei carabinieri di Atessa, "respinge tutte le accuse e ribadisce assoluta e piena fiducia nell'operato della magistratura", sottolinea il legale. Il comandante provinciale dei carabinieri di Chieti, il colonnello Giuseppe Cavallari, ha comunicato al capitano Orlando la sospensione in via cautelativa dal servizio, "un atto dovuto in questi casi".


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