Rifiuti: rischio emergenza, nel 2009 l'Abruzzo come la Campania

Già dalla metà del prossimo anno l'Abruzzo potrebbe trovarsi in una situazione di emergenza per lo smaltimento dei rifiuti, come accaduto in Campania. A lanciare l'allarme è il comandante del Corpo Forestale dello Stato della provincia di Pescara, Guido Conti, il quale ha fatto sapere, in una conferenza stampa, che la Forestale ha condotto un monitoraggio sul territorio regionale. Alla luce dei dati emersi dalle indagini, la Forestale ha informato il prefetto di Pescara, il quale a sua volta si è rivolto alla Regione per chiedere informazioni sulla reale situazione, confermata in un rapporto riguardante il sistema regionale di smaltimento dei rifiuti del 30 giugno scorso.

Per la Forestale il rischio emergenza è dovuto al fatto che a fronte delle 750 mila tonnellate di rifiuti prodotti annualmente in Abruzzo, le discariche hanno una disponibilità pari 500 o 600 mila metri cubi. Questa situazione, per la Forestale, insieme alle percentuali di raccolta differenziata ancora bassa (18,5%), porterà ad una saturazione degli impianti esistenti già entro giugno-settembre 2009. Secondo il rapporto stilato dal dirigente della Regione, Franco Gerardini, il 30 giugno scorso, invece, entro giugno-dicembre 2009. Sempre secondo il rapporto, condizioni di criticità si riscontrano in tutte e quattro le province ed in particolare nei comprensorio marsicano, dove le discariche attualmente in esercizio (a Magliano dei Marsi e a Celano) garantiscono autonomia ancora per i prossimi 3-4 mesi, e nella provincia di Teramo, dove la situazione viene definita "molto critica" dopo la chiusura dell'ultima discarica disponibile del Cirsu Spa di Notaresco. Per quanto riguarda le province di Pescara e Chieti risentono negativamente delle condizioni in cui si trovano quelle dell'Aquila e Teramo, a causa di conferimenti extraterritoriali. Per la Regione, dunque, se si vuole evitare l'emergenza, occorre realizzare nuovi impianti ed un inceneritore ed in particolare un sistema di smaltimento dei rifiuti urbani, basato su pochi ma medio-grandi bacini, almeno uno grande e/o due medio grandi per Ato, come previsto dal Piano regionale generale dei rifiuti. Per il comandante provinciale della Forestale, Conti, "i tempi sono stretti" e, dunque, sono necessari interventi immediati. Sempre Conti ha fatto presente che il prefetto di Pescara, Paolo Orrei, messo al corrente della situazione, oltre a chiedere ulteriori chiarimenti alla Regione, ha già informato il ministero dell'Ambiente e degli Interni.

"Il piano regionale dei rifiuti ha gia' in se' le possibili soluzioni per risolvere le difficolta' che insistono sul nostro territorio. Tutto quello che stiamo facendo e che andremo a fare per risolvere la questione dei rifiuti e' il frutto di una strategia di azione concordata con province e comuni". Lo afferma l'assessore all'Ambiente, Marco Verticelli, intervenendo sul problema dei rifiuti in Abruzzo. "Le considerazioni sull'emergenza rifiuti, fatte dal comandante del Corpo forestale dello Stato Guido Conti - prosegue l'assessore Verticelli -, sono il risultato delle analisi contenute in un rapporto che, subito dopo l'attribuzione della delega di assessore all'Ambiente, ho provveduto a far elaborare dai dirigenti regionali e che, per mia stessa iniziativa, e' stato inviato alle autorita' competenti al fine di segnalare criticita' vecchie di anni. Ma nello stesso documento abbiamo provveduto a individuare i provvedimenti necessari per risolvere le diverse emergenze presenti sul territorio, provvedimenti che stiamo gia' attivando". Lo stesso Piano prevede anche la definizione e l'attuazione degli enti d'ambito. "Per quanto poi riguarda l'ipotesi di un termovalorizzatore - conclude l'assessore all'Ambiente -, e' nostra intenzione avviare, a partire da settembre, un confronto altamente qualificato al quale parteciperanno i massimi esperti del settore, gli enti locali, le associazioni ambientaliste e tutti coloro che hanno a cuore il futuro della nostra regione. Nessuna fuga in avanti, dunque, la decisione sara' presa solo al termine di questo dibattito che prendera' in esame le diverse e piu' attuali risorse tecnologiche".

Il prossimo primo settembre chiuderà la discarica di Fara Filiorum Petri (Chieti), in località Colle San Donato, alla quale conferiscono rifiuti 12 Comuni del Chietino e otto della provincia di Pescara. Un problema per questi ultimi, tanto che Ambiente Spa ha dato una disponibilità di massima affinché possano utilizzare l'impianto di Colle Cese di Spoltore (Pescara). E' il primo risultato di una riunione tenutasi tra gli assessori all'Ambiente delle Province di Chieti e Pescara, Nicola Petta e Sante di Paolo, alla presenza dei 20 sindaci dei Comuni interessati (per il Pescarese Bolognano, Caramanico, Lettomanoppello, Roccamorice, Salle, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Scafa e Serramonacesca), dei Consorzi di Fara Filiorum Petri (per i Comuni del Chietino) e Ambiente Spa (per i Comuni del Pescarese). L'assessore provinciale di Pescara Di Paolo ha convocato una riunione - giovedì prossimo, 7 agosto, alle 10 - presso la Provincia per dare immediata soluzione alla vicenda. Il presidente del Consorzio Ambiente Spa, Massimo Sfamurri, ha spiegato che per quanto concerne il ciclo integrato dei rifiuti, nel costituendo Ato 2 Pescara-Chieti - che comprende circa 447.000 abitanti nei 67 Comuni interessati - bisogna definire innanzitutto la presa in carico e promozione, da parte della Regione Abruzzo, della raccolta differenziata spinta, mediante soluzioni innovative come già attuato a Tocco da Casauria, Spoltore (Pescara) e San Giovanni Teatino (Chieti). Occorre poi, secondo Sfamurri, occuparsi di programmazione e sviluppo dell'attuale dotazione impiantistica strategica, con potenziamento delle strutture esistenti e individuazione di nuovi siti e impianti quali discariche, impianti per il trattamento dell'umido e dei fanghi di depurazione, impianti di trattamento e recupero energetico. Infine, è necessario stabilire i parametri delle tariffe, in particolare per il conferimento della differenziata.