Rischiare di morire di overdose in carcere

Tg8

20 Gennaio 2009   14:15  

Un internato presso la casa circondariale di Sulmona e' stato salvato mentre era in overdose da stupefacenti. Sul fatto indagano la Procura della Repubblica e l'Amministrazione penitenziaria, e l'attenzione degli inquirenti e' rivolta al compagno di cella del detenuto, rientrato da una licenza il giorno stesso e sospettato di aver fornito lo stupefacente. L'uomo, nella notte dell'8 gennaio scorso, e' stato trovato riverso in terra dagli agenti penitenziari, che avevano sentito dei rumori e notato il compagno di cella che tentava di rianimarlo versandogli dell'acqua sul volto. Le guardie hanno fatto irruzione nella cella e hanno subito dato l'allarme al 118. L'uomo e' giunto al pronto soccorso dell'ospedale peligno con una temperatura corporea vicina ai 31 gradi, quindi in ipotermia da collasso cardiocircolatorio, ma e' stato salvato. Alla perquisizione della cella e' stata rinvenuta dell'eroina e addosso al detenuto alcune dosi di hashish. L'eroina e' stata inalata, in quanto non sono state rinvenute siringhe. Un altro detenuto presso la casa circondariale di Sulmona, un 37enne originario di Lecce, e' attualmente indagato per una vicenda di spaccio in carcere accaduta in Puglia: gli e' stata notificata un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Lecce, su richiesta dalla Dda

 


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