Riserva Borsacchio, Acerbo e Saia: sarà battaglia in aula

11 Marzo 2011   15:04  

Rifondazione comunista e Comunisti italiani lanciano l'allarme sulla legge che riperimetra i confini della riserva naturale del Borsacchio, sul litorale teramano, tra i comuni di Roseto e Giulianova.

Per i consiglieri regionali Maurizio Acerbo e Antonio Saia "esiste un fondato timore che nella riserva del Borsacchio si vogliano sbloccare aree su cui consentire nuove edificazioni". Alla luce dell'approvazione in Commissione della legge, poi, i due consiglieri si sono detti "rammaricati" del fatto che "il provvedimento sia passato con il voto favorevole del Pd. E' stata azzerata - hanno detto - l'impostazione emersa durante i lavori della Commissione stessa, in cui erano state trovate soluzioni sia alle legittime aspettative degli operatori turistici, a cui veniva consentito di eseguire i lavori necessari alle loro attivita', sia al contratto di quartiere del Comune di Giulianova, che tra l'altro riguardava un'area molto ridotta della riserva".

Acerbo e Saia auspicano che in occasione del dibattito in Consiglio regionale, il Partito Democratico ci ripensi "e prevalga il buon senso". Acerbo e Saia sono comunque pronti "a dare battaglia in aula su un provvedimento che giudichiamo inutile e dannoso, che incentiva il consumo del suolo in un territorio appena flagellato da un'alluvione che ha provocato enormi danni".


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