Roberto Straccia: Trovato in tasca il suo iPod, quasi più nessun dubbio sul fatto che sia Roberto

07 Gennaio 2012   17:13  

"Il riconoscimento tecnico ancora non c'e', ma a dire la verita' le speranze sono esigue: al 99% il corpo e' di Roberto". Cosi' il sindaco di Moresco, Amato Mercuri, sul corpo riemerso questa mattina nel porticciolo di Palese, vicino Bari, che sembrerebbe riportare a Roberto Straccia, il 24enne scomparso da Pescara, il 14 dicembre scorso. L'avanzato stato di decomposizione del corpo non ha permesso un riconoscimento ufficiale da parte del padre di Roberto, Mario, e della sorella Lorena (la madre, Rita, gia' a Pescara, e' partita anche lei per Bari, il che lascia presumere il peggio). In attesa dell' autopsia e del dna, che si terra' lunedi' le speranze si affievoliscono. Dice ancora Mercuri: "Ci stringiamo tutti attorno alla famiglia, ma senza illuderci: i vestiti corrispondono, in tasca e' stato rinvenuto l'i-pod, con cui Roberto correva l'ultima volta che fu visto a Pescara, e anche un mazzo di chiavi. Chiaro che con questi elementi, sperare diventa davvero problematico".

Le altre persone scomparse a Pescara

Sono tre le scomparse misteriose avvenute negli ultimi venti anni della storia di Pescara, a cui si e' aggiunta nell'ultimo mese quella di Roberto Straccia.

Alla fine degli anni '80 e' morto in circostanze poco chiare un giovane giocatore di handball di Pescara, Gianluca Evangelisti, 17 anni, che viveva con la famiglia nella zona Nord della citta'.

Il suo motorino, un "Si'", fu ritrovato all'epoca - era il 1989 - al molo Nord del porto ma di lui si persero inspiegabilmente le tracce. Il corpo fu ritrovato in mare, in provincia di Chieti. A Gianluca e' stato intitolato di recente un torneo sportivo di handball. Alla fine degli anni '90, nel 1997 per l'esattezza, spari' nel nulla un bambino di 11 anni, Davide Mutignani. Il suo corpo fu ripescato nel fiume dopo tre settimane di ricerche durante le quali gli investigatori arrivarono anche a Napoli.

Era caduto in acqua mentre giocava e il fratello poi ammise di averlo visto annegare. E' ancora un giallo, invece, la scomparsa di un dipendente del comune di Pescara, Luigi Di Paolo, di 50 anni, addetto dell'ufficio anagrafe. Di lui non si hanno piu' notizie dall'inizio dello scorso anno e non e' stata trovata neppure la sua auto.


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