Rocca di Cambio in apprensione per il tecnico rapito in Nigeria

I familiari: "Non sappiamo nulla"

31 Maggio 2012   17:53  

L'intera comunità di Rocca di Cambio, nell'aquilano, è in apprensione per le sorti di Modesto Di Girolamo dipendente della societa' edile Borini&Prono di Torino, rapito quattro giorni fa in Nigeria.

L'uomo si trovava a Ilorin, capitale dello stato del Kwara. I familiari non hanno notizie: "Non sappiamo nulla - dice emozionato il figlio all'ANSA -. Sappiamo solo che lunedi' e' stato rapito, ma la Farnesina non ci ha detto altro. Siamo in attesa di notizie".

70 anni, tecnico, sposato e padre di tre figli, Di Girolamo opera da tantissimi anni in Nigeria dove ha lavorato anche per altre ditte oltre alla Borini&Prono Costruzioni. La notizia del sequestro è stata confermata dalla Farnesina che ha chiesto il massimo riserbo.

Il tecnico lavora per la ditta piemontese Borini&Prono Costruzioni, che realizza strade nel Paese africano dal 1952. Lunedì si era recato a ispezionare un sistema di drenaggio quando è stato rapito lungo la Bishop Road, una via di Ilorin. Finora i sequestratori non si sono fatti vivi.

Nonostante lavorasse in Africa da quando aveva trent'anni in paese lo conoscono tutti. "E' una persona affabile - dice il sindaco di Rocca di Cambio Gennaro Di Stefano - speriamo che presto si risolva tutto. Proprio in questi ultimi periodi stava decidendo se andare in pensione dopo tanti anni di lavoro e sacrifici. Per ora ho parlato con alcuni parenti, poi andrò dalla moglie a portarle il nostro conforto. Cercheremo di supportare la famiglia di Modesto in tutti i modi sperando che arrivino al più presto buone notizie". 

Di Girolamo è il terzo italiano tenuto in ostaggio all'estero, insieme alla cooperante sarda Rossella Urru, sequestrata a ottobre nel sud dell'Algeria, e a Giovanni Lo Porto, il volontario rapito a gennaio in Pakistan.


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