Rolling Stone, copertina contro Salvini

05 Luglio 2018   11:24  

"Noi non stiamo con Salvini, chi tace è complice". Copertina arcobaleno-manifesto per Rolling Stone, che nell'ultimo numero oggi in edicola ha deciso di scendere in campo contro la "rabbia che si è fatta potere" con un duro editoriale non firmato. E a schierarsi con la storica rivista e contro le politiche rappresentate dal vicepremier e ministro dell'Interno sono attori, registi e cantanti, esponenti di quella cultura pop capace di "unire, condividere, accogliere".

"Fa male - si legge - vedere, giorno dopo giorno, un'Italia sempre più cattiva, lacerata, incapace di sperare e di avere fiducia negli altri e nel futuro. Un'Italia rabbiosa e infelice. Fa ancora più male prendere atto che questa rabbia si è fatta potere. Non vogliamo che il nostro Paese debba trovare un nemico per sentirsi forte e unito. Per questo non possiamo tacere".

"I valori sui quali abbiamo costruito la civiltà, la convivenza, sono messi in discussione. Ci troviamo costretti - sottolinea Rolling Stone - a battaglie di retroguardia, su temi che consideravamo ormai patrimonio condiviso e indiscutibile. I sedicenti "nuovi" sono in realtà antichi e pericolosi, cinicamente pronti a sfruttare paure ancestrali e spinte irrazionali. Dobbiamo opporci - sostengono - a chi ci porta indietro, a chi ci costringe a diventare conservatori. Not in my name, non nel mio nome, nel nostro nome. Questo dev'essere chiaro, da subito. Così com'è chiaro che solo provando a stare insieme possiamo tornare ad avere un presente, e immaginare il futuro".

"Rolling Stone, sin dalla sua fondazione, 50 anni fa, significa impegno nella vita politica e sociale, lotta al fianco degli ultimi e coraggio nel dire sempre da che parte sta. Caratteristiche vitali - spiega la redazione - e per noi irrinunciabili. Crediamo che oggi in Italia sia fondamentale prendere una posizione chiara, crediamo che volgere lo sguardo dall’altra parte e aspettare che passi la bufera equivalga a essere complici, crediamo, una volta di più, nel soft power della cultura pop, nella sua capacità di unire, condividere, accogliere".

E' per questo che la rivista ha voluto chiamare all'appello artisti e protagonisti della vita culturale italiana, chiedendo loro di raccontare "i pensieri di quelli che condividono la necessità di lottare insieme perché l'Italia rimanga una società aperta, moderna, libera e solidale". Tanti i nomi a firmare il manifesto-pop ( ma "tanti sono stati contattati, non tutti hanno risposto"), tra loro Caparezza, Chef Rubio, Carolina Crescentini, Erri de Luca, Elisa, Fabio Fazio, Gemitaiz, Gipi, Linus, Lo Stato Sociale, Makkox, Fiorella Mannoia, Vinicio Marchioni, Emma Marrone, Enrico Mentana, Ermal Meta, i Negramaro, Tommaso Paradiso, Michele Serra, Subsonica, Sandro Veronesi e Zerocalcare.



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