Roma risponde alla violenza sulle donne. E' polemica

Le misure votate dal Consiglio straordinario

30 Gennaio 2009   20:28  
"Ogni donna che subisce violenza si deve identificare con tutta la città di Roma, perché tutta la comunità viene offesa da questi gravi reati". Ad affermarlo il primo cittadino della Capitale, Gianni Alemanno, che si è detto particolarmente soddisfatto delle misure votate dal Consiglio comunale straordinario sul tema scottante della violenza sulle donne. Un messaggio chiaro e preciso quello del Sindaco, accolto con enfasi e plauso anche da alcuni consiglieri dell'opposizione, gli stessi che hanno mostrato piena adesione alla delibera (votata all'unanimità) proposta dalla Commissione delle Elette(Lavinia Mennuni, Gemma Azuni, Monica Cirinnà e Tetuana Kuzyk) sulla costituzione parte civile del Comune di Roma nei procedimenti giudiziari legati allo stupro.

Sono diverse le iniziative che la metropoli romana intende intraprendere al fine di fronteggiare e scongiurare ulteriori episodi di violenza carnale, tra le quali il potenziamento dei centri anti-violenza, 5 mila nuovi "punti luce" da installare nelle zone a rischio(per accorciare i tempi sono stati previsti lampioni alimentati da energia solare),l'istituzione di una forma di controllo maggiormente capillare di quella attuale ,connessa al completamento della Sala sistema Roma (una centrale operativa volta all'incrocio e allo studio delle informazioni raccolte dalle diverse forze dell'ordine),il coinvolgimento dell' Atac e delle aziende di trasporto pubblico al fine di garantire più sicurezza tramite un maggior numero di “divise” all’interno di stazioni, sottopassaggi e tunnel, con la possibilità- ancora da verificare- di istituire nuove fermate al fine di avvicinare il più possibile le donne alle loro abitazioni.

Alemanno sembra aver accolto con entusiasmo anche la proposta del ministro Alfano di offrire patrocinio gratuito alle donne vittime di violenza sessuale. "Bisognerebbe però equiparare il reato di stupro ai reati gravi come il tentato omicidio e questi reati inoltre devono avere la certezza della pena -ha affermato il sindaco della metropoli- Ci siamo sentiti tutti gravemente offesi alla notizia degli arresti domiciliari concessi al ragazzo reo confesso dello stupro di Capodanno. Continuiamo a chiedere al giudice, di revocare gli arresti domiciliari per farlo tornare in carcere".

MA I SOLDI NON CI SONO ...

Rimandando ad altra sede il commento sulle iniziative dimostrative, spesso frutto dell'emotività piuttosto che della consapevolezza giuridica, le misure approvate dal Consiglio straordinario sono certamente molto utili, ma rischiano di rimanere puramente teoriche se non verranno stanziati abbastanza fondi da investire nella sicurezza. La lettera sottoscritta dal Sindaco Alemanno e dai presidenti di Regione e Provincia, Piero Marrazzo e Nicola Zingaretti, all'attenzione del presidente del consiglio Silvio Berlusconi è stata stesa con la massima urgenza. Resta da vedere quanto lo Stato possa effettivamente investire in un momento che vede diversi richiedenti contendersi anche le briciole.

"Di fronte ad ogni delitto si chiedono leggi sempre più severe - afferma la vicepresidente del Senato Emma Bonino- invece di impegnarsi perché le attuali vengano applicate. Sono sconvolta da quello che ho sentito in questi giorni da esponenti di tutte le forze politiche: hanno massacrato il giudice che ha concesso gli arresti domiciliari al violentatore, affermando che con quell'azione mandava un messaggio diseducativo, senza tenere conto che quella scarcerazione era prevista, alla lettera, dal codice. Mi sembra un atteggiamento irresponsabile: grida manzoniane e poi vengono approvati tagli del 30% per le forze dell'ordine...".

In effetti, se si considera il taglio alle risorse del fondo antiviolenza stabilito di recente dal Ministero delle Pari Opportunità il quadro si complica: soldi per potenziare interventi e centri a favore delle donne vittime di maltrattamenti non ce ne sono. Le risorse destinate a tali servizi sono state utilizzate per coprire il deficit generato dall'abolizione dell'Ici. E’ cosi che di un’intera campagna elettorale basata sulla sicurezza restano le intenzioni, i giuramenti , i proclama mediatici, nella speranza che i soldi necessari al mantenimento della promessa fatta ai cittadini romani non siano già completamente andati.

LA PAURA E' TANTA: SERVE UNA VALVOLA DI SFOGO

Roma ha visto tre stupri nel giro di un solo mese. A capodanno una donna è stata seviziata da un giovane romano quasi sicuramente in preda agli stupefacenti. Dopo pochi giorni una ragazza straniera è stata aggredita alla fermata dell'autobus e a Guidonia un gruppo di rom ubriachi se l'è presa con una giovane coppia. Le periferie romane sono da sempre altra cosa rispetto al centro cittadino. Metro buie, incustodite, sospese nell'oscurità della notte senza la minima protezione. .. lo sapeva bene Giovanna Reggiani quando sperava di attraversare incolume il pezzo di strada che la separava dalla propria abitazione. Non c’è l’ha fatta. E’ andata male. Un giovane immigrato l’ha stuprata e uccisa.

Dai dati forniti dalle forze dell'ordine però la maggioranza degli stupri avvenuti nel corso del 2008 è stata commessa da italiani, e soltanto il 10% da stranieri. Ma i sondaggi istantanei dell'ultima settimana lo affermano chiaramente e senza ripensamenti: lo stupratore è straniero. Non ci appartiene, è venuto da fuori ad attaccarci come una violenta dermatite da contatto. Non è tra i nostri figli il bruto assassino che approfitta delle donne.

Nell'intervista rilasciata ieri a Repubblica dalla scrittrice Silvia Ballestra, da sempre interessata al tema della violenza sulle donne, risulta evidente il senso di sconforto emerso nell'ultimo periodo da parte del pubblico femminile italiano, una situazione complessa, di non facile lettura: "Quando finalmente la legge decretò che lo stupro era un reato contro la persona e non contro la morale, ci sembrò di aver vinto tutto. Oggi dico che abbiamo sbagliato, perché se è vero che uno stupro per strada fa notizia, ci sono migliaia di violenze e sevizie mai denunciate. Ma la cosa più grave, forse, e me ne sono accorta entrando nelle scuole, è che nemmeno tra i ragazzi esiste la consapevolezza della parità sessuale, oggi il prototipo femminile che vince è quello del corpo esibito e dell'intelligenza nascosta. Le ragazzine ne sono le prime vittime, nell'indifferenza generale. Poi c'è il razzismo: gli stupratori sono sempre belve, ma oggi dietro la condanna per le violenze sessuali è partita la caccia allo straniero...".

DEGLI UXORICIDII NESSUNO HA PARLATO

A preoccupare non è la reazione comprensibilmente umana delle famiglie strette attorno alle vittime, nemmeno l'urlo di una folla assetata di sangue e vendetta, la stessa che un paio di giorni fa ha quasi linciato i romeni accusati dello stupro di Guidonia. A destare polemiche è l'atteggiamento dei media, della politica, delle Istituzioni che dovrebbero mantenere un occhio obiettivo e soprattutto fornire risposte di ampio respiro ad un problema molto più esteso e complesso di quanto in realtà si pensi, o faccia comodo pensare. Ad esempio, poco prima degli stupri, sono avvenuti ben tre uxoricidii. Donne uccise a bastonate, botte, colpi di fucile e di pistola nello stesso periodo. Italianissimi i mariti che hanno pensato di risolvere i loro guai privando della vita le rispettive consorti. Eppure non è scattato alcun allarme uxoricidio in Italia. Nessuno ha parlato della circostanza in toni allarmistici, nessuno ha chiesto un Consiglio straordinario per potenziare il telefono amico, l'assistenza sociale, le leggi che dovrebbero tenere la violenza di un ex marito lontana dalla donna “colpevole” di averlo lasciato. Anche tra le giovanissime la violenza aumenta. Non quella brutale delle mani e dei palpeggiamenti che pure non manca, ma quella tecnologica di cellulari e telecamere sempre pronti ad immortalare il corpo delle adolescenti, private di un'immagine che nessuno s'impegna a restituire loro, e di una genuinità troppo presto violata.

 

Giovanna Di Carlo

 

 


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