Ryanair minaccia chi sciopera, Calenda: 'Indegno'. Poletti: "Gravissimo, controlleremo i contratti

13 Dicembre 2017   18:56  

Il governo e il Garante sugli scioperi contro Ryanair che ieri ha inviato una lettera ai piloti con la quale vengono invitati i piloti ad astenersi dalla protesta del 15 dicembre, a meno che non vogliano incorrere in sanzioni tra cui c'è la perdita di futuri aumenti in busta paga o trasferimenti. La lettera è siglata dal capo del personale Eddie Wilson ed è indirizzata a 'All Italian based Cabin Crew': "per favore continuate a lavorare secondo i vostri turni già previsti", conclude Wilson.

"E' indegno", ha affermato il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda.  "Non è il mio ambito di responsabilità", ha risposto a chi gli chiedeva se fosse necessario intervenire: "Ritengo si dovrebbe intervenire, non si può stare su un mercato, prendere i vantaggi e non rispettare le regole".

Sulla stessa linea il responsabile del Lavoro: "E' una cosa gravissima,  perché non si può intervenire con questa modalità e credo che tutte le autorità competenti debbano fare la loro parte. A noi compete il controllo della corretta applicazione dei contratti e delle leggi riferite al lavoro. Per questa parte ce ne occuperemo noi". Il diritto di sciopero "è garantito dalla legge, quindi se c'è qualcuno che infrange la legge in Italia c'è la magistratura che ha il compito di garantire la piena applicazione della legge".

Critiche anche dall'Autorità sugli scioperi:  "La dichiarazione dei vertici di Ryanair appare non conforme ai principi del nostro ordinamento, nel quali lo sciopero, se esercitato legittimamente, è considerato un diritto costituzionale, dichiara in una nota il Presidente dell'Autorità di garanzia per gli scioperi, Giuseppe Santoro Passarelli.  "Voglio rammentare, infine, che la legge 146 (sugli scioperi, ndr) censura quei comportamenti aziendali che possano determinare l'insorgenza o l'aggravamento del conflitto".

Nella lettera, la compagnia, rivolta ai piloti, afferma: "Sarete a conoscenza che il sindacato dei piloti Alitalia Anpac sta provando a incoraggiare i piloti Ryanair a non lavorare" il prossimo 15 dicembre, quando lo sciopero è previsto fra le 13.00 e le 17.00 locali. "Ci aspettiamo che tutti i nostri piloti lavorino normalmente e lavorino con noi per minimizzare gli inconvenienti per i nostri clienti", si legge nella lettera, che però poi assume toni più duri.

"Tutti i piloti di Ryanair e l'equipaggio di cabina devono fare rapporto come sempre il 15 dicembre nella sala equipaggio", perché "ogni azione intrapresa da ogni dipendente risulterà nella perdita immediata del roster 5/3 (la turnazione che prevede cinque giorni di lavoro e tre di riposo, ndr) per tutto l'equipaggio di cabina".

Il primo round di scioperi a Ryanair rischia di diffondersi dall'Italia all'Irlanda e alla Germania, mentre i sindacati di tutta Europa intensificano il pressing affinché la compagnia aerea riconosca la rappresentanza sindacale indipendente. L'azione del 15 dicembre da parte di piloti e assistenti di volo in Italia sarebbe il primo sciopero per Ryanair.

I dipendenti hanno anche formato consigli di lavoro locali in Spagna, Svezia, Portogallo e Paesi Bassi. I membri dell'Irish Airline Pilots' Association hanno avvertito la compagnia aerea che si fermeranno per un giorno il 20 dicembre dopo che Ryanair si è rifiutata di riconoscere i gruppi sindacali e l'equipaggio italiano ha già pianificato uno sciopero di quattro ore, appunto il 15 dicembre. E in Germania il sindacato dei piloti tedesco Cockpit ha annunciato lo sciopero con stop delle attività che potranno partire "in qualsiasi momento", fatta eccezione per il periodo clou delle feste natalizie, dal 23 al 26 dicembre. Per la sigla sindacale tedesca "l'obiettivo è iniziare i negoziati salariali con Ryanair" dopo gli intensi sforzi compiuti lo scorso mese per ottenere il riconoscimento dalla compagnia aerea. E così se Ryanair ha tentato finora di aggirare il problema istituendo fra i dipendenti gruppi di discussione sulle questioni di lavoro, i piloti di tutta Europa "sono unanimi - spiega il sindacato tedesco - vogliono una propria rappresentanza"

 



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