San Francesco torna festivo: ecco cosa cambia davvero in Italia dal 2026

01 Ottobre 2025   16:35  

Via libera in Senato, Camera aveva approvato: dal 2026 il 4 ottobre torna festa nazionale, abolita nel 1977, in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Il 4 ottobre, giorno di San Francesco d’Assisi, tornerà festa nazionale a partire dal 2026, dopo il via libera in Commissione Affari costituzionali del Senato in sede deliberante, che rende la misura legge. Manca soltanto la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, passaggio formale che ne sancirà l’entrata in vigore. La Camera aveva votato in prima lettura con 247 voti favorevoli, 8 astenuti e 2 contrari.

Il provvedimento, sostenuto da Noi Moderati e sottoscritto da Maurizio Lupi, nasce anche su impulso del poeta Davide Rondoni, presidente del Comitato nazionale per l’ottavo centenario della morte del Santo che ricorrerà nel 2026. L’obiettivo dichiarato è valorizzare i valori di pace, fraternità, dialogo interreligioso e tutela del creato, richiamati nelle schede di lettura del Servizio Studi parlamentare.

Sul piano normativo, l’inserimento del 4 ottobre tra le festività civili aggiorna la disciplina della legge 260/1949 e riallaccia il filo con la solennità civile già prevista dalla legge 132/1958, rimasta priva di effetti lavorativi dopo la stretta del 1977 (legge 54/1977), quando furono ridotte diverse ricorrenze. Il dossier della Camera segnala il necessario coordinamento fra le norme.

La scelta ha raccolto un ampio sostegno bipartisan: in Senato, il presidente della Commissione Alberto Balboni (FdI) ha richiamato il ruolo di Assisi come “Città della pace”, mentre dall’opposizione sono arrivati inviti a evitare che la ricorrenza resti solo simbolica, chiedendo coerenza con i principi francescani – attenzione agli ultimi, dialogo, ambiente – nelle politiche pubbliche.

Dal punto di vista pratico, il primo 4 ottobre potenzialmente “rosso” in calendario sarà quello del 2026, compatibilmente con i tempi della Gazzetta Ufficiale e degli adeguamenti amministrativi. Scuole, Pubbliche Amministrazioni ed Enti del Terzo Settore saranno chiamati a promuovere eventi e celebrazioni ispirati alla figura del Patrono d’Italia, in linea con quanto previsto dal testo approvato.


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