Sanità, Chiodi: "Abruzzo per la prima volta in pareggio di bilancio. E senza tagliare i costi"

Mascitelli (Idv): "Fazio dia risposte sui nuovi ospedali"

28 Ottobre 2011   17:19  

"E' la prima volta che in Abruzzo si raggiunge l'equilibrio di bilancio nella sanita', una cosa straordinaria". Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo e commissario alla sanita', Gianni Chiodi, prima di presentare i dati del bilancio relativo al 2010 nel teatro Marrucino di Chieti alla presenza del ministro della Salute, Ferruccio Fazio.

"L'obiettivo e' stato raggiunto senza tagliare i costi: le somme che spendiamo in termini economici nel 2010 sono le stesse spese nel 2008", circa 2 miliardi e 181 mila euro. "E' una razionalizzazione, una tesorizzazione dei fondi che sono arrivati dal Governo con il fondo sanitario nazionale. Abbiamo ridotto privilegi, sprechi, doppioni, situazioni che avevano fatto si' che la Regione Abruzzo fosse vicina al default. Non eravamo quasi piu' in grado di pagare gli stipendi della Asl - ha aggiunto Chiodi - oggi siamo una regione virtuosa, e dimostrero' che siamo in forte progresso sui livelli essenziali di assistenza. Dimostreremo attraverso le risultanze del tavolo che si occupa su scala nazionale dei livelli essenziali di assistenza qual e' stato il nostro miglioramento.

Il deficit non andava bene, perche' erodeva tutte le possibilita' del bilancio regionale, eravamo vicini al default della Regione e non investivamo nelle cose che contano come la professionalita' dei medici e le tecnologie ad altissimo livello di diagnostica. Sono queste le cose che fanno la buona sanita'".

FONDI NUOVI OSPEDALI DA SALVAGUARDARE

"I nostri fondi dovrebbero essere salvaguardati" perche' i 250 milioni di euro ex art. 20 destinati alla costruzione dei cinque nuovi ospedali in Abruzzo 'fanno riferimento ad una diversa programmazione e non al miliardo di euro di tagli' previsti dal decreto sviluppo. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo e commissario alla sanita', Gianni Chiodi, prima di partecipare al convegno 'Sanita': dal piano di rientro al piano di sviluppo' nel teatro Marrucino di Chieti, alla presenza del ministro della Salute, Ferrucio Fazio.

"I nostri fondi dovrebbero essere salvaguardati - ha aggiunto Chiodi - la programmazione attuale vedra' magari una decurtazione, ma sono somme in piu' rispetto a quello che avevamo. Se cosi' non dovesse essere, perche' il momento storico della finanza pubblica e' quello che e', e quindi dovessero esserci tagli a tutti i livelli per salvare il Paese, non ne faremo un dramma, nel senso che dovremo fare dei programmi piu' ridimensionati. Se anche dovesse essere che il Paese per salvarsi ha bisogno di fare dei tagli - ha concluso Chiodi - noi parteciperemo al risanamento del paese".

LOBBY ABRUZZO POTENTI, ERAVAMO 'PRIMARIFICIO'

"Le lobby della sanita' in Abruzzo sono potenti, potentissime: avevamo piu' primari che la regione Emilia Romagna. Era un 'primarificio' la Regione Abruzzo". Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo e commissario alla sanita', Gianni Chiodi, nel suo intervento al convegno "Sanita': dal piano di rientro al piano di sviluppo" in corso al teatro Marrucino di Chieti. Il commissariamento della Regione Abruzzo sulla sanita' "e' stato disposto - ha ricordato Chiodi al ministro della Salute, Ferruccio Fazio - perche' erano stati distratti fondi del piano sanitario nazionale per oltre 528 milioni di euro che sono finiti nel bilancio della Regione Abruzzo per la spesa corrente negli anni passati. Il disavanzo economico era di 107 milioni di euro l'anno, nel 2010 chiudiamo con un avanzo di oltre 1 milione di euro, un sostanziale pareggio.

Ci hanno detto che abbiamo tolto le siringhe, abbiamo tagliato i servizi: nel 2008 i costi di primo livello, ospedali, farmaceutica, costi esterni, relativi alla gestione nel 2010 sono state uguali al 2008: 2 miliardi 181 mila euro. I sindaci che sono andati sui tetti" per la chiusura di alcuni ospedali "sono stati irresponsabili nel farlo, stavano danneggiando la sanita'". L'intervento di Chiodi si e' aperto con una 'gaffe': il presidente nel salutare il ministro Fazio lo ha ringraziato per essere a "Teramo...". Il presidente si e' subito corretto tra i mugugni della platea del teatro Marrucino, salutando l'arrivo del ministro in "Abruzzo".

OGGI ABBIAMO UN ABRUZZO VIRTUOSO

"Deficit azzerato e conti in equilibrio per la prima volta nella storia dell'Abruzzo che ci danno la possibilita' di parlare oggi di Abruzzo 'Versione 2.0'. Dopo un'azione profonda di risanamento che ha ridotto l'indebitamento del 14 per cento, pari a 800 milioni di euro, un riequilibrio dei conti della sanita' ed una riduzione dei costi della politica, l'Abruzzo si presenta piu' forte e vincente". Lo ha affermato, questo pomeriggio a Chieti, il presidente della Regione e Commissario ad acta per la sanita', Gianni Chiodi, in occasione del confronto con il Ministro per la Salute, Ferrucio Fazio, sul tema "Dal Piano di Rientro al Piano di Sviluppo - Verso una Sanita' piu' efficiente al servizio del cittadino" in corso di svolgimento al Teatro Marrucino.

"La sanita' abruzzese - ha ricordato Chiodi - e' stata la prima ad essere commissariata per il modo in cui aveva gestito il sistema sanitario. Questo ha determinato l'intervento dello Stato e delle altre Regioni che non tolleravano piu' il fatto di vedere l'Abruzzo mettere a repentaglio non solo i propri conti, ma anche quelli delle altre Regioni. E' stata questa situazione - ha aggiunto - a rendere necessario il Piano di rientro dal deficit sanitario. Nel 2007 il sistema delle Regioni ha, in sostanza, acconsentito a dare un aiuto all'Abruzzo, ormai in default, per far fronte alle obbligazioni gia' contratte, a patto, pero', che rientrasse di tutti i debiti gia' esistenti relativamente ai disavanzi delle passate gestioni. In piu' la Regione era tenuta a migliorare il proprio sistema sanitario dal punto di vista dei livelli di assistenza.

Poi e' arrivato il Commissariamento che, invece, e' stato l'effetto di altri fenomeni disdicevoli e cioe' l'utilizzo delle risorse del Fondo sanitario nazionale anche per scopi diversi dalla sanita' e quindi per coprire parte dei bilanci regionali". Un debito enorme, derivante da distrazioni di fondi, arrivato a ben 528 milioni di euro, 1000 miliardi delle vecchie lire. "Il disavanzo accumulato in dieci anni era addirittura pari a circa 2 miliardi e mezzo di euro - ha puntualizzato il Commissario ad acta Chiodi - tanto che l'Abruzzo e' stata definita 'Regione Canaglia'. Le liste d'attesa, gia' allora, erano lunghissime. Mancavano del tutto i controlli nei confronti della sanita' privata ed il blocco del turn-over, da un certo punto in poi, ha impedito di continuare a formare la classe medica".

ABRUZZO SULLA STRADA DEL DEFINITIVO RILANCIO

Nel corso del suo intervento, alla presenza del Ministro Fazio, il presidente Gianni Chiodi ha rimarcato i risultati raggiunti negli ultimi tre anni: "Quando ci siamo insediati, abbiamo trovato 4 miliardi di euro di debiti complessivi, di cui 2,5 miliardi sulla Sanita'. Numeri catastrofici che hanno portato l'Abruzzo ad essere la regione piu' indebitata d'Italia. Questo debito era figlio di una spesa sanitaria gigantesca che ha portato la regione ad accumulare un buco che ha messo addirittura a rischio il pagamento degli stipendi delle Asl. Per questo - ha proseguito il presidente Gianni Chiodi - abbiamo dovuto attuare il famoso Piano di Rientro per evitare il default, considerando che, come certificato dal Tavolo tecnico, erano stati distratti dai precedenti governi regionali 528 milioni di euro, da utilizzare per finanziare altre voci della spesa ordinaria regionaole.

E' stato questo disavanzo a portare al commissariamento della Regione che nel dicembre del 2010 doveva ancora coprire un deficit di 360 mln di euro, coperti a loro volta per 200 mln con un mutuo dello Stato e per i restanti 160 mln, attraverso l'utilizzo di risorse derivanti dai Fondi Par-Fas. In questo modo siamo riusciti a raddrizzare un sistema che, prima del nostro arrivo, perdeva 107 mln di euro l'anno.

Grazie al Piano di Rientro - ha detto ancora Gianni Chiodi - si e' riusciti dal 2008 al 2010 a diminuire la voce dell'indebitamento del 44%. Un risultato senza precedenti che ha portato la Regione Abruzzo ad ottenere il pareggio di bilancio nel luglio del 2010, come certificato dal Tavolo di Monitoraggio Interregionale, con un milione di attivo certificato ad oggi". Il presidente Chiodi ha spiegato che tanto e' stato fatto, ma molto e' ancora da fare. "La criticita' di oggi e' quella della mobilita' passiva extraregionale. Rispetto ad inizio 2009 la situazione generale sta migliorando, considerando che, a fronte di una spesa sanitaria di 2,5 miliardi, si registra una mobilita' passiva di 67 mln di euro. Dati non certo catastrofici". Chiodi ha poi ricordato gli 82 mln spesi per l'edilizia sanitaria di Teramo, l'Aquila, Ortona, Pescara, Guardiagrele e Avezzano. "Il primo semestre del 2011 ha fatto registrare una perdita di 3 mln di euro. Questo sta a significare che le riforme attuate e il Piano diventeranno strutturali".

In chiusura Chiodi ha ricordato che su 470 casi di malasanita' in Italia, sono 7 casi presunti hanno riguardato l'Abruzzo "dove - ha concluso il presidente - abbiamo riorganizzato la rete dei laboratori analisi, aprendo il primo Ospiche per malati terminali e portando il tasso di sopedalizzazione regionale da 210 per 1000 a 182 per 1000".

MARINO: I TAGLI SONO UN DRAMMA PER I CITTADINI

"Non mi stupisce che il presidente Chiodi dichiari che non fara' un dramma se il Governo tagliera' i fondi per l'adeguamento delle strutture sanitarie del Abruzzo. Certamente le persone piu' abbienti non avranno problemi se, per qualche sfortunato motivo, avranno bisogno di un ricovero in una struttura privata o in un'altra regione. Non credo pero' che la pensi cosi' la maggioranza dei cittadini di quella regione per i quali doversi curare in ospedali obsoleti, non adeguati nelle strutture e non al passo con i tempi dal punto di vista tecnologico, e' invece un vero e proprio dramma che mette a repentaglio la salute e in alcuni casi la stessa vita". Lo afferma il presidente della Commissione parlamentare d'Inchiesta sulla Sanità Ignazio Marino commentando le dichiarazioni del presidente della regione Abruzzo, Gianni Chiodi.

"Del resto - continua Marino - va ricordato che nemmeno il ministro Fazio ha fatto un dramma quando il consiglio dei ministri ha deciso il taglio di un miliardo ai fondi per l'edilizia sanitaria e non ha opposto alcuna resistenza approvando l'eliminazione dei fondi senza battere ciglio. L'Italia ha bisogno, a livello regionale e nazionale, di amministratori che non seguano solo la logica del risparmio ma che comprendano che ridurre le risorse per la sanita' significa diminuire il livello dei servizi per i malati, ovvero una vera tragedia che un paese civile non deve accettare nemmeno in tempi di crisi".

FAZIO, NO AI TAGLI MA COMPARTECIPAZIONE

"Verosimilmente si parlera' di una compartecipazione da parte dei cittadini, ma non dovra' essere una cosa lineare, dovra' essere una compartecipazione che vada in direzione dell'appropriatezza, del censo e anche del quoziente familiare". Lo ha detto il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, rispondendo alle domande dei giornalisti sui tagli alla sanita' del luglio scorso a margine di un convegno a Chieti. "Stiamo parlando e parleremo con le Regioni, con le parti sociali, ma non sono tagli sulla sanita' - ha spiegato il ministro - che andrebbero a toccare le Regioni: i 7-8 miliardi di euro del luglio 2011 non dovrebbero andare a carico delle Regioni nel senso che riguardano in parte la farmaceutica, in parte beni e servizi, in parte dei dispositivi. Restano circa due miliardi a cui si assommano gli 830 milioni del ticket su cui dovremmo andare a fare dei discorsi di razionalizzazione", ha concluso Fazio.

FAZIO, EDILIZIA SANITARIA (ART.20) VA RIFINANZIATA

"Io ritengo che l'articolo 20 debba essere rifinanziato. Questo e' uno dei problemi assolutamente caldi che hanno la mia attenzione, come e' noto in Consiglio dei Ministri ho espresso le mie opinioni". E' quanto dichiarato dal ministro della Salute, Ferruccio Fazio, sul mancato rifinanziamento per un miliardo di euro dell'art. 20 della legge 67/1988 in materia di edilizia sanitaria. "Dovrebbero comunque essere garantiti dei meccanismi per poter consentire in ogni caso di realizzare nuove infrastrutture nel Paese - ha aggiunto Fazio, intervenuto a Chieti per un convegno sulla sanita' abruzzese - tra cui per esempio una riforma anche di quello che potrebbe essere il 'project financing', affinche' venga riformato in modo che non vada ad incidere, come in parte fa adesso, sulle programmazioni regionali. Mi auguro che si possa associare, per esempio - ha detto il ministro - a delle forme di defiscalizzazione e che quindi possa diventare un meccanismo reale. Vi posso solo dire che in questo momento il mio principale impegno nell'ambito del Consiglio dei ministri - ha ribadito Fazio - e' proprio questo: consentire nei vari modi, idealmente con l'articolo 20, senno' alternativamente, il finanziamento di infrastrutture nel Paese". Incalzato dai giornalisti che gli chiedevano rassicurazioni circa il finanziamento di 250 milioni di euro accordato alla Regione Abruzzo ex art.20 per la costruzione di 5 nuovi ospedali, il ministro ha detto che "quando ci sono le buone gestioni, le volonta' di fare le cose, le cose di fanno, quindi mi lasci essere ottimista su questo", ha concluso, anche se "rassicurare sugli investimenti di questi tempi e' una cosa complessa".

FAZIO, PER ABRUZZO PRIORITA' POTENZIARE TERRITORIO

"Adesso la priorita' per l'Abruzzo e' il territorio, potenziare il territorio potenziare i medici di medicina generale". Lo ha detto il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, a margine del convegno sulla sanita' che si e' tenuto nel pomeriggio nel teatro Marrucino di Chieti. "Direi che il grosso sulla sanita' e' stato fatto in Abruzzo perche' e' stata fatta la razionalizzazione, che era la cosa importante. La rete adesso e' quasi tutta razionalizzata - ha aggiunto Fazio - perche' bisogna arrivare a 3,3 posti letto per mille abitanti, e siamo ancora sopra questo dato. C'e' ancora un po' di strada da fare, pero' con lo sblocco dei fondi fino ad adesso bloccati dal piano di rientro, pari a 250 milioni di euro, credo che ci possa essere ossigeno". L'Abruzzo ha rappresentato "la mia scommessa da quando sono arrivato al ministero - ha detto Fazio nel corso del suo intervento nel convegno 'Sanita': dal piano di rientro al piano di sviluppo' - per il dissesto finanziario, per le caratteristiche particolari di una regione piccola in cui c'e' stata la tragedia del terremoto, per la popolazione di persone serie, ostinate, determinate con cui e' nato un rapporto di stima e amicizia".

MASCITELLI (IDV): FAZIO DIA RISPOSTE SUI NUOVI OSPEDALI

"Mi auguro che il Ministro Fazio, che è persona per bene, trovi il tempo,oltre che di partecipare ai convegni, di rispondere anche in Parlamento alle nostre interrogazioni, che richiedono di essere dettagliatamente informati sul futuro, vero o presunto, dei cinque ospedali da costruire in Abruzzo”. Lo dichiara il sen. Alfonso Mascitelli, segretario regionale dell'IdV e vice presidente della Commissione Speciale di inchiesta del Sistema Sanitario Nazionale, che ha depositato come primo firmatario ad inizio settimana la seconda interrogazione parlamentare su questa delicata materia.

"Il problema non è di poco conto - continua il senatore – visto che il rischio che abbiamo di fronte, correndo dietro a disegni fumosi, è la perdita o la revoca parziale dei fondi  per l'edilizia sanitaria. Noi vogliamo sapere se un commissario ad acta può essere autorizzato all'attuazione delle fasi di progettazione e realizzazione di nuovi ospedali, senza che vi sia menzione di questo obiettivo né nei  programmi operativi e né in altri atti programmatori vigenti. Sarebbe un caso unico in Italia!

Così come non c'è nessun atto di Giunta o di Consiglio regionale a supporto delle azioni del commissario, esponendo di nuovo la nostra regione a ricorsi in sedi giudiziarie, a cui purtroppo siamo stati già tristemente abituati.

Vogliamo sapere se sia stato presentato dalla Regione la richiesta di un accordo di programma sui nuovi ospedali, come prevede in modo chiaro la legge 266 del 2006, accordo di cui vogliamo conoscere gli esatti contenuti e la cui sottoscrizione è necessaria per l'impegno delle risorse.

In ultimo, dopo il taglio confermato nella nuova finanziaria di un miliardo di euro nel capitolo dell'edilizia sanitaria e la conseguente decisione del governo di rivedere la programmazione di tutta l'edilizia sanitaria, vogliamo conoscere a quanto ammontano le risorse vere e in che arco temporale se ne avrà la disponibilità di cassa”.
“E' paradossale - conclude Mascitelli - ma in Abruzzo si sta instaurando il regime del ridicolo: prima si fa credere che un nuovo piano sanitario regionale possa essere adottato da un commissario governativo senza mettere in conto che la Corte Costituzionale potrà certamente  intervenire per l'annullamento e ora si fa credere che cinque nuovi ospedali, annunciati ormai da due anni, si possano realizzare senza atti pubblici, come  se fosse un fatto privato di pochi intimi".


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